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Unilever: "La proposta di Kraft sottovaluta il gruppo"

E' questa la risposta del gigante dei beni di consumo che ha detto no alle "avances" del colosso americano

Finanza
Unilever: "La proposta di Kraft sottovaluta il gruppo"
(Teleborsa) - La proposta di Kraft Heinz per rilevare Unilever "sottovaluta il gruppo". Non si è fatta attendere la risposta del gigante anglo-olandese dei beni di consumo che ha detto no alle "avances" del colosso alimentare americano.

Il gruppo statunitense ha annunciato di aver ha presentato una proposta a Unilever che si è limitata dire "no, grazie".

L'azienda britannica ha fatto sapere di non avere ricevuto un'offerta ufficiale, "ma solo una proposta da 50 dollari per azione, un premio del 18% rispetto alla chiusura di ieri 16 febbraio del titolo che viene scambiato alla Borsa di Londra. La cifra valuterebbe così Unilever 143 miliardi di dollari. Kraft ha tempo fino al 17 marzo per presentare un'offerta ufficiale.

Il gigante americano, nato nel 2015 e controllato da Warren Buffett e 3G Capital spera di sfruttare il calo della sterlina dovuto alla Brexit, cosa che rende asset britannici più attraenti agli occhi di acquirenti stranieri.

Se la fusione si farà, si concentrerà ancora di più il potere delle dieci multinazionali del cibo nel pianeta che attraverso 500 marchi controllano il 70% del mercato alimentare, con pesanti effetti sui rapporti contrattuali con il settore agricolo frammentato in 570 milioni di aziende agricole nel mondo. E' questo l'allarme lanciato da Coldiretti che commenta l'offerta di fusione tra i due gruppi

Secondo l'associazione degli agricoltori, infatti, l'operazione coinvolgerebbe importanti attività anche in Italia. Le grandi multinazionali del cibo sono in grado di condizionare non solo i mercati ma anche le politiche di sicurezza alimentare e ambientale dei governi nei diversi continenti con effetti anche sulla salute dei cittadini. Una tendenza che favorisce anche l’omologazione e la standardizzazione dell’offerta alimentare a livello globale con la perdita di biodiversità che va contrastata anche con lo sviluppo di modelli di consumo alternativi".
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