(Teleborsa) -
E' iniziato il tavolo Alitalia-sindacati, convocato da Assaereo, per parlare del
rinnovo del contratto di lavoro. Mentre gli attori si apprestano a raggiungere il tavolo, il direttore del personale di Alitalia,
Antonio Cuccuini, ha parlato di un
"atteggiamento positivo" dell'azienda, ma resta
dura la linea dei sindacati, che pongono come condizione per il proseguimento delle trattative, il
ritiro delle misure "unilaterali" assunte dalla compagnia, fra cui la sostituzione dal 1° marzo di un regolamento aziendale al precedente contratto scaduto ed il congelamento degli scatti di anzianità.
Già nella serata di ieri, il segretario della Fit-Cisl,
Emiliano Fiorentino, aveva premesso che si sarebbe seduto al tavolo solo in caso di "
ripristino delle condizioni contrattuali" previste dal contratto nazionale di settore scaduto, che prolungherebbe quindi la sua efficacia sino all'accordo sul nuovo contratto.
Esclusa anche l'ipotesi di mera applicazione del contratto Ryanair, perché i sindacalisti sottolineano che "Alitalia il contratto ce lo ha già".
Il rinnovo del contratto è solo l'ultimo dei problemi della compagnia.
Alitalia è infatti in una fase delicatissima della sua storia: fra
cambi al vertice (dopo le
dimissioni di Colaninno dal CdA ed il
siluramento del numero uno di Etihad James Hogan, brucia anche la poltrona di Luca Cordero di Montezemolo), un
piano industriale che tarda, le voci di possibili
alleanze sul lungo raggio con Ryanair ed una ipotetica alleanza con Lufthansa per il low cost. Da non sottovalutare poi anche le voci di un
defilamento della stessa Etihad, delusa dall'attuazione del precedente piano di rilancio.
Frattanto, si è chiuso con
un successo lo sciopero Alitalia di ieri che ha fatto cancellare il 60% dei voli: secondo fonti sindacali l'adesione allo sciopero è stata quasi totale. Lo sciopero era stato indetto dalle sigle sindacali USB e CUB Trasporti e dal ANPAC e ANPAV per 24 ore e dai sindacati confererali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl-Ta per 4 ore (dalle ore 16 alle ore 18). L'agitazione, che coinvolgeva anche i servizi di gestione aeroportuale, è scaturita dal mancato rinnovo del contratto scaduto il 31 dicembre scorso, in seguito al
flop dell'ultimo tavolo di confronto con Assaereo.