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Fisco, precompilata 2017 con detrazioni spese veterinarie

Per usufruire della detrazione non è necessario conservare la ricetta basta lo scontrino “parlante”

Economia
Fisco, precompilata 2017 con detrazioni spese veterinarie
(Teleborsa) - Spazio anche alle spese veterinarie tra le voci mediche riportate nella dichiarazione precompilata.

Dal 1° gennaio 2016, infatti, spiega l'Agenzia delle Entrate, la platea dei soggetti interessati all’obbligo della trasmissione telematica dei dati è estesa anche alle strutture autorizzate alla “vendita al dettaglio dei medicinali veterinari” che, come previsto dalla legge di
Stabilità 2016, sono quindi tenute a comunicare al Sistema tessera sanitaria (Sts) le spese, in questo caso quelle veterinarie, sostenute dai cittadini, ai fini della predisposizione della dichiarazione dei redditi precompilata.

Semplificazione e snellimento degli adempimenti, non è necessario l’obbligo di conservazione della ricetta. In particolare, in occasione dell’inserimento delle spese veterinarie nella precompilata, non è necessario conservare la prescrizione medica ai fini della detrazione, essendo sufficiente lo scontrino “parlante”.

In cosa consiste la detrazione per le spese veterinarie. In pratica, come ricordato dal documento di prassi, è possibile detrarre dall’Irpef il 19% delle spese veterinarie sostenute nell'anno, fino ad un importo massimo di 387,34 euro, per la parte che eccede
la franchigia di 129,11 euro. Il limite di detraibilità è unico per tutte le spese veterinarie sostenute, indipendentemente dal numero di animali posseduti.

Spese per le quali non scatta la detrazione. La risoluzione conclude facendo chiarezza sulle singole voci di spesa che comunque non possono usufruire della detrazione del 19%. In particolare, ne sono escluse le spese per mangimi speciali e per antiparassitari perché tali prodotti non sono classificati come farmaci veterinari da parte del Ministero della Salute.
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