(Teleborsa) -
Il petrolio avvia un'altra settimana difficile, proseguendo il
movimento di correzione avviato l'ottava precedente. A pesare sul greggio concorrono ancora vari fattori, come la
forza del dollaro e l'aumento della
produzione USA.
A ciò si sono aggiunte
perplessità circa il taglio programmato dalla Russia, che l'autunno scorso aveva aderito al
taglio coordinato annunciato dall'OPEC.
In più, vi sono preoccupazioni per un possibile
rallentamento della domanda quest'anno, in particolare dalla
Cina, dopo che il Premier
Li Keqiang ha fissato un target di crescita del PIL al 6,5% dal 6,7% dell'anno scorso.
Il contratto più vicino sul
Light crude registra al Nymex un calo dello 0,51% a 53,06 dollari al barile, mentre il
Brent mostra all'IPE di Londra una limatura dello 0,23% a 56,03 dollari.