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Mezzi pesanti: emissioni di CO2 ridotte almeno di 8,2% con tecnologia "truck platooning"

Si tratta di una fila di camion in cui solo il primo è condotto da un autista. Gli altri, sprovvisti di conducente, seguono in modalità di guida semi-autonoma

Ambiente, Economia, Trasporti
Mezzi pesanti: emissioni di CO2 ridotte almeno di 8,2% con tecnologia "truck platooning"
(Teleborsa) - Fino all’8,2% di riduzione delle emissioni di CO2 con l'introduzione del "truck platooning". È questo il beneficio ambientale che si può ottenere applicando ai mezzi pesanti la tecnologia appunto dei cosiddetti sistemi di platooning, che vuol dire di "guida in convoglio". Il dato emerge da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di un recente studio realizzato da Ertico (associazione tra società operanti nel settore europeo dei trasporti) ed Acea (l’associazione dei costruttori europei di automobili).



I sistemi di platooning costituiscono una modalità di trasporto merci in cui due o più veicoli procedono in convoglio a breve distanza l’uno dall’altro, in modo da ridurre la congestione del traffico e, di conseguenza, garantire una maggiore efficienza del carburante e una riduzione delle emissioni inquinanti.

Applicati ai mezzi pesanti, i sistemi noti con il nome di "truck platooning" prevedono un tipo di configurazione in cui solo il primo camion del convoglio è realmente guidato da una persona. Tutti gli altri camion del convoglio, sprovvisti di conducente, seguono invece il veicolo di testa in modalità di guida semi-autonoma grazie alla combinazione di sistemi di assistenza alla guida, WiFi, GPS e impianti di videocamere.

A stabilire il percorso e la velocità è dunque proprio il conducente del primo mezzo, mentre gli altri veicoli sono programmati per seguirlo ad uguale andatura e mantenendo una distanza di sicurezza fissa, che varia solo nel caso in cui un altro veicolo si inserisce tra i mezzi del convoglio. In questo modo, grazie al mantenimento della velocità costante, alle minori frenate e accelerazioni e allo sfruttamento della scia aerodinamica con il veicolo che lo precede, è possibile ottenere un risparmio di carburante e di emissioni di CO2 che è pari al 4,5% per il camion di testa e al 12% per i camion che seguono. La media di questi risultati dà, come si è detto in apertura, una riduzione minima delle emissioni di CO2 dell’8,2%, una percentuale che tende a salire al crescere del numero dei veicoli che seguono il primo.

Il sistema del "truck platooning" può contribuire in maniera davvero importante a rendere il trasporto merci su strada non solo più sostenibile, ma anche più efficiente, utilizzando in tal modo le strade in maniera più razionale, con meno ingorghi e consegne più veloci. Da questo punto di vista, tale sistema rappresenta senza dubbio un punto di partenza per una nuova idea di logistica sostenibile applicata al settore del trasporto merci.

Il "truck platooning" è al momento in fase di sperimentazione e ovviamente comporterà in futuro diverse sfide nel campo legislativo. Ma nell'attesa che il "truck platooning" si sviluppi, vi sono soluzioni che già oggi possono rendere più efficienti e virtuose le aziende di autotrasporto. Tra questi è da citare l’uso di pneumatici ricostruiti, che hanno una grande benemerenza sia a livello ambientale, grazie al fatto che la pratica della ricostruzione consente di abbattere in maniera consistente le emissioni di CO2 rispetto alla produzione di un pneumatico nuovo, che economico.

I pneumatici ricostruiti infatti hanno un prezzo minore rispetto ai pneumatici nuovi perché l’intera struttura portante viene recuperata da un pneumatico già utilizzato. Il tutto, naturalmente, senza rinunce in termini di sicurezza, dal momento che il ricostruito viene sottoposto alle stesse prove dei normali pneumatici prima di essere immessi sul mercato.
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