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Precariato, prima apertura del Parlamento su gestione fase transitoria

Per Anief non basta. Domani sciopero nazionale

Economia, Scuola
Precariato, prima apertura del Parlamento su gestione fase transitoria
(Teleborsa) - Alla vigilia dello protesta della Scuola di domani, voluta dall'Anief insieme ai sindacati autonomi e di base, con manifestazione davanti al MIUR a partire dalle ore 9.30, i parlamentari di maggioranza della VII Commissione di Camera e Senato finalmente si accorgono degli idonei oltre il 10% dell'ultimo concorso (di cui si chiede da tempo l'assunzione), dei precari abilitati di seconda fascia (sinora messi nel dimenticatoio) e dei laureati di terza fascia della graduatorie d'istituto (per i quali si propone di partecipare ai concorsi per entrare nelle nuove Graduatorie regionali di merito a esaurimento). In particolare, viene chiesto al Governo un nuovo piano di assunzioni pluriennale che coinvolga pure gli abilitati della II e III fascia d'istituto, pur mantenendo la precedenza ai docenti inseriti nelle GaE provinciali e ai vincitori del concorso.

Secondo Anief, quanto previsto e approvato dalla Commissione, rappresenta un passo in avanti rispetto al vuoto totale degli ultimi anni sul fronte delle graduatorie d'istituto. Tuttavia, sarebbe stato più semplice prevedere l'aggiornamento annuale delle GaE, la riapertura di quest'ultime a tutti gli abilitati o in subordine l’estensione del doppio canale di reclutamento alla seconda e terza fascia delle graduatorie d’istituto. Perché chi ha lavorato per tanti anni nella scuola ha diritto ad avere riconosciuta la propria professionalità maturata e a essere assunto in ruolo.

Secondo Marcello Pacifico, Presidente Anief: "Qualsiasi opzione si dovesse scegliere, questa non potrà prescindere dall'adeguamento di tutto l'organico di fatto a quello di diritto e non dei soli 13mila posti finanziati dall'ultima Legge di Stabilità. Inoltre, va ricordato che quelle che giungono dalle commissioni parlamentari sono ancora delle proposte: pertanto, rimangono tutte le ragioni per manifestare domani in piazza, affinché il governo prenda le giuste decisioni per assumere l’ancora vasto popolo dei precari della scuola pubblica italiana".





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