(Teleborsa) - Scorrendo l’
ultimo dossier dell’Istituto nazionale di Statistica sulle retribuzioni contrattuali emerge che per gli statali, dal comparto della scuola a quello delle forze dell’ordine,
la variazione nel 2016 è pari a zero rispetto a sei anni prima, con l’unica eccezione dei vigili del fuoco che hanno ottenuto un aumento del 3,1%.
Il mancato incremento stride non poco, sia rispetto alla media degli stipendi regolati dai Ccnl, aumentati in media del 7,1%, sia rispetto al costo della vita, che nello stesso periodo ha galoppato fino a sfiorare i 20 punti percentuali.
Per questo motivo, gli 85 euro lordi d'incremento che la parte pubblica si appresta a concedere a ogni dipendente, è solo un acconto: copre solo un terzo rispetto a quello che dovrebbe essere corrisposto. Per tali ragioni, per recuperare il maltolto, il sindacato Anief ha deciso di "chiedere ai lavoratori di inviare la diffida al Ministero di competenza".
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Lo stipendio rimarrà sostanzialmente fermo fino al 2021", spiega
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, "per questi motivi, Anief sta depositando i ricorsi per recuperare come aumento da settembre 2015 la metà del costo dell'inflazione prevista per legge, certificata dalla Ragioneria dello Stato, per garantire la progressione di carriera a tutti fin dal terzo anno di servizio". È importante, conclude il sindacalista, che "i neo-assunti inviino, entro il prossimo mese di agosto, la diffida per interrompere la prescrizione quinquennale per l'impugnazione dei decreti di ricostruzione di carriera emessi nel 2012".