(Teleborsa) - Il terrorismo provoca un attacco alla democrazia, "ma non abbiamo paura e non ci facciamo intimorire". Lo ha detto il Premier britannico, Theresa May, intervenendo alla Camera dei Comuni dopo l'attentato avvenuto nel primo pomeriggio di ieri, 22 marzo,
quando un'auto ha investito i pedoni sul ponte di Westminster.
L'automobile si è poi schiantata contro il cancello del Parlamento, a pochi passi dal Big Ben. Secondo la ricostruzione della polizia, l'uomo alla guida è poi sceso dal veicolo con un coltello, ferendo a morte un agente. L'attentatore che ha poi tentato di entrare nel Parlamento è stato ucciso dalla polizia.
Pesante il bilancio che conta 5 i morti e 40 feriti. Una delle vittime è lo stesso assalitore ucciso dalle forze di polizia. Tra i feriti, ci sono anche due italiane: una donna romana che si trovava in vacanza con il compagno e una giovane bolognese che vive a Londra da sei anni.
Intanto, nel day after continuano le indagini degli inquirenti. La polizia britannica
ha arrestato sette persone tra
Londra e Birmingham.
"Abbiamo perquisito sei indirizzi e fatto sette arresti. Le indagini a Birmingham ed in altre parti del Paese continuano", ha detto ai giornalisti stamani il capo dell'antiterrorismo,
Mark Rowley assicurando che "al momento non risultano ulteriori minacce".
Il terrorismo agisce in pieno giorno nel cuore della City a un anno esatto dagli
attentati di Bruxelles.
L'autore del folle gesto ha agito da solo, come assicurato da
Scotland Yard, ma stamane
Michael Fallon ministro della Difesa britannico, ha detto a
Radio Bbc che si indaga per capire "se ci siano altre persone coinvolte".