(Teleborsa) -
Continuano i tavoli tecnici di Alitalia. Dopo l'
incontro del 22 marzo al MISE tra Governo e azienda, ieri 23 marzo, è stata la volta dei sindacati. I segretari generali di
CGIL, CISL e UIL si sono dati appuntamento al ministero dello Sviluppo con esponenti dell'Esecutivo per discutere del
piano industriale dell'azienda.
Bocche cucite da parte del Governo al termine dell'incontro. L'unico a parlare tra i ministri presenti è stato quello dei Trasporti,
Graziano Delrio, che si è limitato a dire: "Stiamo continuando a lavorare sul piano industriale".
Il leader della
CGIL,
Susanna Camusso, invece ha dichiarato che "il Governo deve fare di più" e che "i problemi non si possono scaricare sui lavoratori". Tema scottante gli
esuberi, su cui la numero uno del sindacato è stata categorica: "Non è che si può ancora una volta arrivare a dire che si taglia sul costo del lavoro. Magari si soddisfa qualche banca, ma non si interviene sul futuro dell'azienda". La situazione è, a dir poco, complessa e sembra pressoché impossibile che banche e soci vogliano rifinanziare la compagnia area.
Il segretario generale della
CISL,
Annamaria Furlan, ha parlato di "situazione molto complessa e difficile. Abbiamo ribadito che il piano deve dare anche prospettive di investimenti".
Sugli
oltre 2mila esuberi è emerso che le
terziarizzazioni (cioè personale che uscirebbe dal perimetro dell'azienda, andando a lavorare in un'altra azienda) sarebbero
813: la parte più significativa riguarderebbe la
manutenzione.
Andando a guardare la composizione degli esuberi, poi, risulta che
500 sono contratti a tempo determinato che non verrebbero rinnovati. Il piano prevede inoltre
433 milioni di risparmi annui a regime,
cioè dal 2019. In particolare, 270 milioni sui costi non legati al personale e 163 milioni sul costo del personale.
I rappresentanti dei lavoratori hanno posto l'accento sui dubbi e sulle perplessità che, inevitabilmente, questo piano comporta, con Alitalia che si è limitata a fornire dettagli del piano "parziali ed incompleti", spiegano in una nota unitaria
FILT CIGL, FIT CISL, UILTRASPORTI e UGL TRASPORTO AEREO. "Il fattore costo del lavoro, di per sé, non è e non può essere considerato come l'elemento principale e dirimente per la sostenibilità dell'azienda".
Intanto,
rimane confermato lo sciopero proclamato da Alitalia per il prossimo 5 aprile dopo il via libera dell'Autorità di garanzia per gli scioperi che ne ha valutato la legittimità.
Il tavolo di confronto proseguirà, sempre in sede istituzionale, lunedì 27 marzo alle ore 16:00.