(Teleborsa) - Stringono i tempi sul salvataggio delle due banche venete. Oggi i Consigli di amministrazione di
Banca Popolare di Vicenza e
Veneto Banca si riuniranno per fare il punto della situazione dopo che, ieri 30 marzo,
le autorità di vigilanza europee hanno incontrato i vertici dei due istituti bancari. Bocche cucite al termine dell'incontro. Unica dichiarazione è stata quella del portavoce dell'UE che ha detto che Bruxelles "è in contatto con le autorità italiane per far avanzare il processo di notifica il più rapidamente possibile".
L'amministratore delegato di
BPVI,
Viola, e quello di
Veneto Banca, Carrus, dunque sono pronti a relazionare dell'incontro ai consigli delle due banche. Sui tavoli dei Board ci saranno anche le domande dell'
Antitrust europeo sulle modalità di rimborso della nuova tranche di bond garantiti dallo Stato che la Popolare di Vicenza ha chiesto per altri 2,2 miliardi. Una richiesta che probabilmente arriverà anche per Veneto Banca, così da fronteggiare la crisi di liquidità generata dalla fuga dei depositi. La situazione in cui si trovano le due banche è drammatica e non si può perdere tempo.
Lo sa bene l'amministratore delegato della
Popolare di Vicenza, Fabrizio Viola, che in un'intervista al
Messaggero ha invitato le autorità europee a fare presto."L'unica soluzione per il risanamento ed il rilancio delle due banche è un'operazione di fusione che dia vita ad una banca più forte, sana, efficiente" in grado "di attrarre capitali privati, necessari per rimborsare l'intervento statale" ha spiegato
Viola.
Un appello raccolto anche dal presidente di
BPVI,
Gianni Mion:"Spero che la fusione tra Popolare di Vicenza e Veneto Banca sia possibile entro fine anno", ha detto sulle pagine del
Corriere Veneto.