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Dirigenti scolastici: salgono a 2 mila i posti del bando in arrivo entro fine aprile

Marcello Pacifico, Presidente nazionale Anief: "Novità nel nuovo regolamento, ma non quella per permettere l’accesso al concorso dei docenti precari già abilitati"

Economia
Dirigenti scolastici: salgono a 2 mila i posti del bando in arrivo entro fine aprile
(Teleborsa) - L’attesa è finita: entro 30 giorni il bando di concorso per diventare dirigente scolastico, finalmente, dovrebbe vedere la luce ed essere pubblicato. Già con l’inizio dell’estate si potrà procedere allo svolgimento della prova pre-selettiva; successivamente si passerà allo scritto, all'orale e ai quattro mesi di corso, d’ora in poi gestito dal Miur e riservato a coloro che verranno reputati idonei.

Anche i pareri mancanti sul nuovo regolamento, in particolare quelli della Presidenza del Consiglio dei ministri, della Funzione pubblica e del Ministero dell’Economia, oltre che il visto della Corte dei Conti, tutti indispensabili per permettere l’autorizzazione a bandire il corso-concorso, sono cosa fatta o in via di definizione.

Intanto, l’anno prossimo, considerando l’attuale situazione e i pensionamenti, le reggenze sfioreranno proprio quota 2 mila. Visto che i vincitori verranno spalmati per il successivo triennio e la quota eccedente di idonei, i 2 mila posti sono il minimo che l’amministrazione possa prevedere.

"". Eppure, precise norme ordinarie e costituzionali, giudicano illegittima tale esclusione: pertanto, il sindacato della scuola Anief ha deciso di ricorrere per far partecipare tutti i precari con cinque anni di servizio svolto nelle scuole pubbliche o paritarie.

"Il disastro accaduto nel corso di quest’anno, con una scuola italiana su tre costretta ad avere il dirigente scolastico in condominio con altri istituti, non è servito a nulla", ha commentato Marcello Pacifico, Presidente nazionale Anief. "Alla fine, i soliti immancabili intoppi legislativi hanno rimandato l’approvazione del bando. Ora ci siamo, ma nel nuovo regolamento del concorso non è stato sistemato tutto: l’apertura ai precari storici avrebbe fatto bene pure a ridurre l’età media dei nostri presidi. Noi, però, non ci stiamo: invitiamo i diretti interessati a non demordere e a intraprendere l’ennesima battaglia legale durante la quale faremo valere le nostre ragioni", conclude il sindacalista.
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