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Fine "roaming" cellullari NO 15 giugno 2017 ma proroga di un anno

Authority europea BEREC pubblica linee guida che permettono "eccezioni" agli operatori. Rischio rinvio tra "perplessità" e attesi risparmi per ora in fumo

Economia
Fine "roaming" cellullari NO 15 giugno 2017 ma proroga di un anno
(Teleborsa) -

Il tanto atteso "fine roaming" dei telefoni cellulari con conseguenti forti risparmi per gli utenti fissato per il 15 giugno 2017 rischia seriamente di slittare di un anno per tutti, o quasi. Gli operatori potranno infatti chiedere 12 mesi di proroga, e siamo proprio curiosi di vedere chi non ne approfitterà, sulla scadenza precedentemente fissata esattamente tra 2 mesi e mezzo.

La "sorpresa" viene dall'Ufficio dell'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC) che ha messo a punto nuove linee guida appena pubblicate in cui sono presenti "eccezioni" applicabili anche per il termine del roaming telefonico nei Paesi dell'Unione europea, ovvero la tariffa suppletiva da applicare a chi riceve telefonate quando si trova in uno Stato diverso da quello in cui è stato sottoscritto il rapporto con il gestore telefonico.

C'era molta attesa per le linee guida del BEREC, ovvero le indicazioni e le precisazione di quella che è una vera e propria rivoluzione tariffaria. Una novità in grado di produrre forti risparmi per gli utenti della telefonia mobile quando per lavoro, vacanza o turismo, sono in giro tra gli Stati della Ue.

L'elemento "novità" introdotto dall'Authority sta nella possibilità degli operatori di chiedere appunto alle rispettive Autorità nazionali altri 12 mesi di tempo prima di togliere gli extra costi di roaming, allungando di conseguenza la tassa extra fino a giugno 2018.

"E' vero che c'è il rischio di un passo indietro - commenta per telefono il commissario AGCOM Antonio Nicita - ma gli operatori devono motivare questa richiesta con concrete ragioni di non sostenibilità economica e spetta a noi decidere se accordare o no la deroga". AGCOM, lo ricordiamo, è l'Autorità Italiana per le Garanzie nelle Telecomunicazioni.

In sostanza un anno in più per permettere agli operatori di mettere a punto la giusta strategia per potersi adeguare "senza danni" economici alla normativa. Una giustificazione che tuttavia lascia davvero "molti dubbi e sospetti", almeno per quanto riguarda quei gestori "forti" di milioni di clienti, oltretutto ben nota da tempo. Del resto, "a pensar male si fa peccato, ma spesso s'indovina", amava ripetere quel "cavallo di razza" della politica italiana che risponde al nome di Giulio. Massima che non va certo dimenticata, soprattutto di questi tempi.

Ma cosa accadrà agli inevitabili "furbetti della cella" che con qualche scusa o anche in silenzio tardassero ad adeguarsi alle normative disposte? Stando ad autorevoli commenti sembrerebbe ben poco, in ogni caso una sanzione sensibilmente inferiore ai valore dei vantaggi ottenuti violando le disposizione. Questo almeno finché AGCOM non otterrà da Governo e Parlamento efficaci poteri sanzionatori, in quanto, come osserva Nicita, "la normativa limita molto le sanzioni dell'Authority nei confronti degli operatori che violano le regole del roaming o della neutralità della rete, ossia per quei temi non espressamente citati nel Codice delle comunicazioni elettroniche".



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