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Contatori intelligenti, non rallentare l'iter di installazione degli "open meter"

La FLAEI-CISL lancia l'allarme sulle lungaggini dle processo di sostituzione. Pianificati investimenti per 4 miliardi di euro. Innumerevoli i potenziali benefici

Economia
Contatori intelligenti, non rallentare l'iter di installazione degli "open meter"
(Teleborsa) - Ancora troppi ritardi. Il piano nazionale di istallazione dei contatori intelligenti di seconda generazione, i cosiddetti "open meter", da parte di distributori (Enel e le varie aziende municipalizzate) segna il passo. La sostituzione dei precedenti contatori va troppo a rilento nonostante gli investimenti siano già stati pianificati.

Il tempo stringe, poiché circa 20 milioni di utenti domestici, dal 1° luglio 2018, dovranno passare al mercato libero, e per sostituire i contatori intelligenti di prima generazione (che dopo 15 anni hanno fatto il loro tempo) si prevede un investimento di circa 3,5 miliardi di euro nei prossimi 4 anni, con il coinvolgimento di una filiera italiana per la produzione e l’installazione dei nuovi meccanismi di misura.

Il Piano però garantisce benefici sia per la qualità del servizio elettrico reso agli utenti, sia per l’intero sistema socio-economico e produttivo italiano, sotto il profilo dell'efficienza energetica e delle ricadute sull’occupazione diretta e nell’indotto.

"Assistiamo preoccupati e perplessi ad una sorta di rimpallo di responsabilità che chiama in causa alcune Istituzioni pubbliche, tese ad un rallentamento delle attività già in piena fase operativa", commenta perplesso il Segretario Generale della FLAEI-CISL, Carlo De Masi, sollecitando una sostituzione rapida dei contatori e ricordando che i contatori di seconda generazione rispettano pienamente i requisiti stabiliti dall’Autorità per l’energia, sono dotati di un hardware, progettato per accogliere le evoluzioni funzionali future, senza necessità di ulteriori interventi.

"Il nostro Paese – osserva De Masi – è sempre prigioniero dell’indecisione e ciò spesso vanifica iniziative molto importanti e penalizza lavoratori e cittadini".

"Non vorremmo trovarci per l’ennesima volta - conclude il responsabile sindacale – di fronte a mezze decisioni che potrebbero determinare miliardi di euro di costi improduttivi, tutti a carico dei cittadini/consumatori, pagati con la bolletta elettrica".

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