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Alitalia, ricerca fondi "prioritaria". Per far cassa spunta l’ipotesi di una “manovra” con Generali

Sempre più critica la mancanza dei fondi. Aleggia lo spettro dell'amministrazione straordinaria: Intesa Sanpaolo e Unicredit non partecipano all'aumento

Economia, Trasporti, Welfare
Alitalia, ricerca fondi "prioritaria". Per far cassa spunta l’ipotesi di una “manovra” con Generali
(Teleborsa) - Le sorti di Alitalia sono sempre più appese a filo mentre mancano tre giorni al 13 aprile, data ultima per trovare un accordo sulla situazione di emergenza che sta vivendo l'ex compagnia di bandiera.

Il tempo stringe, la cassa della compagnia aerea si sta svuotando, e gli azionisti fanno pressing affinché il piano industriale venga attuato. "Condicio sine qua non" per partecipare all'operazione di ricapitalizzazione che complessivamente vale circa 2 miliardi di euro.

Ma Intesa Sanpaolo, Unicredit e Generali hanno fatto sapere che non intendono sottoscrivere l'aumento di capitale, alimentando il rischio concreto di amministrazione straordinaria per Alitalia. Si starebbe, invece, ragionando sulla possibilità di uno switch del credito del Leone di Trieste oggi detenuto in bond, che potrebbe aiutare le casse della compagnia. I soci, Cai (al 51%) ed Etihad (al 49%) rileverebbero con una newco i 300 milioni di euro di bond Generali dando in cambio alla compagnia obbligazioni della nuova società.

Nella tarda serata di ieri, 10 aprile, sindacati e azienda erano ancora riuniti al Ministero dello Sviluppo Economico in due tavoli separati, uno per il personale di terra e l'altro per il personale navigante.

Si attendono risposte sulla sostenibilità del ricorso al fondo di settore per attutire l'impatto degli oltre 2 mila esuberi previsti dal piano industriale. Per 1.338 lavoratori con contratto a tempo indeterminato si sta studiando il ricorso a 2 anni di cassa integrazione straordinaria e 2 anni di Naspi (la nuova indennità di disoccupazione) attraverso il fondo del trasporto aereo che dovrebbe assicurare circa l'80% della retribuzione. Circa 800 lavoratori potrebbero essere coinvolti nel piano delle esternalizzazioni, che stima il 30% di risparmi sui costi dalla cessione di attività all'esterno.
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