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Le Banche Venete rinunciano alla soglia minima e chiudono le offerte di transazione

Finanza
Le Banche Venete rinunciano alla soglia minima e chiudono le offerte di transazione
(Teleborsa) - Le banche venete hanno finalmente la chiusura positiva delle rispettive Offerte di transazione a favore degli azionisti, dopo aver rinunciato entrambe alla condizione sospensiva, che prevedeva una soglia minima di adesioni dell'80%. Ai circa 120 mila soci di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza (BPVi) andranno complessivamente 440 milioni per il ristoro delle perdite.

L'offerta di Banca Popolare di Vicenza (BPVi) rivolta ad una base sociale di 94 mila azionisti prevedeva una soglia minima di adesione dell'80% ed un corrispettivo di 9 euro ad azione. Alla proposta hanno invece aderito 66.770 azionisti (pari al 71,9% del totale), portatori del 68,7% delle azioni comprese nel perimetro della stessa. Al netto delle posizioni irrintracciabili e di quelle già oggetto di specifica analisi, la percentuale degli azionisti aderenti è pari al 72,9%, corrispondenti al 70,4% delle azioni BPVi rientranti nel perimetro dell'Offerta di Transazione. Il Consiglio di Amministrazione della BPVi ha deciso di porre in pagamento le azioni il 19 aprile prossimo.

L'offerta di Veneto Banca garantiva il 15% del valore dell'acquisto delle azioni ed era rivolta a circa l'85% della base sociale cioè a circa 75 mila soci, ma hanno aderito complessivamente 54.374 azionisti (il 72,6% del totale), portatori del 67,6% delle azioni comprese nel perimetro dell'offerta. Al netto delle posizioni irrintracciabili, la percentuale degli azionisti aderenti è stata pari al 74,5% circa del totale, corrispondenti al 68,2% delle azioni Veneto Banca rientranti nel perimetro dell'offerta. L'ammontare complessivo del risarcimento è pari quindi a 248,5 milioni.

Secondo l'AD di BPVi, Fabrizio Viola, che siede anche nel CdA di veneto banca, l'offerta pubblica di transazione delle banche venete ha rappresentato "un passaggio fondamentale per il futuro di Bpvi e Veneto Banca e per il futuro della nuova banca".

Il banchiere, riconoscendo che "ci sono ancora diversi scogli da affrontare" ha parlato di "operazione complessa e unica nel panorama bancario italiano".

Frattanto, Viola ha ricordato che le due banche venete sono impegnate nel confronto con l'Antitrust europea in merito alla richiesta di ricapitalizzazione precauzionale e che i requisiti di accessibilità all'intervento statale comprendono anche il piano di ristrutturazione, il quale rappresenta quindi "una condizione per poter accedere a un intervento statale". Nel piano si prevede anche la cessione del 100% delle sofferenze nel primo anno, per un valore comulato fra le due banche di 9 miliardi.

Il banchiere ha ricordato poi che Atlante ha investito inizialmente 2,5 miliardi per finanziare le due banche e, successivamente, un altro miliardo per poter effettuare l'offerta di transazione, segno che credeva nella bontà del risanamento, ma non è chiaro ancora quale ruolo avrà dopo la ricapitalizzazione pubblica.

Parlando degli esuberi ha affermato che "non si farà macelleria sociale", aggiungendo però che è necessario essere "consapevoli che la situazione è molto grave"

L'Ad di Veneto Banca, Cristiano Carrus, ha parlato dell'azione di responsabilità, confermando quanto detto da Viola, che i tempi saranno "stretti e brevi" e limitati dai tempi tecnici per prepararla.

In una audizione all'Europarlamento sul problema delle sofferenze, il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco aveva già espresso fiducia riguardo ai salvataggi delle banche venete.
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