Facebook Pixel
Milano 14:08
33.824,09 -0,17%
Nasdaq 18-apr
17.394,31 -0,57%
Dow Jones 18-apr
37.775,38 +0,06%
Londra 14:08
7.835,01 -0,53%
Francoforte 14:08
17.719,47 -0,66%

Eni inquina e Regione Basilicata sospende attività a Viggiano

In una riunione straordinaria con la Prefettura la Giunta regionale ritenendo l'Ente idrocarburi inadempiente decide l'interruzione dell'attività del Centro Olio

Ambiente, Economia
Eni inquina e Regione Basilicata sospende attività a Viggiano
(Teleborsa) - Eni inquina in Basilicata e Regione sospende ogni attività dell'Ente nel Centro Olio Val d'Agri (Cova) di Viggiano, in provincia di Potenza. La grave decisione, deliberata dalla Giunta regionale della Basilicata, è stata presa "a fronte di inadempienze e ritardi da parte di Eni rispetto alle prescrizioni regionali". A Viggiano ogni giorno vengono lavorate decine di migliaia di barili di petrolio. La decisione "è stata successivamente comunicata dal presidente della Regione, Marcello Pittella (Pd) ai Ministri dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico, Gianluca Galletti e Carlo Calenda".

Da controlli effettuati nelle scorse settimane, la Regione Basilicata aveva rilevato che sette campioni prelevati dall'Arpab fuori dal Centro Oli avevano dimostrato una "molto cospicua" presenza di manganese e ferro e anche di idrocarburi policiclici aromatici. A seguito di ciò,la Regione aveva chiesto all'Eni di intervenire per bloccare l'inquinamento e tre dei quattro serbatoi all'interno del Centro Oli, privi di doppio fondo.

Attraverso un comunicato diffuso in serata, la Giunta della Basilicata ha fatto sapere che la "vigilanza costante effettuata da Arpab anche nelle ultime ore ha evidenziato la migrazione della contaminazione causata dallo sversamento dei serbatoi del Cova di Viggiano". "A fronte di inadempienze e ritardi da parte di Eni rispetto alle prescrizioni regionali - si precisa in un comunicato - nel pomeriggio i rappresentanti della Regione hanno incontrato il viceprefetto vicario di Potenza, Maria Rita Cocciufa, con l'obiettivo di evidenziare al rappresentante territoriale del Governo nazionale la criticità della situazione".

Riunione nel corso della quale "la Regione ha nuovamente diffidato l'Eni alla tempestiva ottemperanza delle prescrizioni (contenute nelle misure di emergenza) più volte intimate dal massimo Ente locale e volte a fermare l'avanzamento della contaminazione, proseguendo contestualmente con urgenza con le attività di caratterizzazione per una puntuale bonifica dell'area".

Da parte sua l'Eni, come si legge sul sito internet "Eni in Basilicata", scrive che "in collaborazione con l’Agenzia Regionale per l’Ambiente della Basilicata (ARPAB), in ottemperanza a quanto disposto dall’Aia del Cova, ha definito un sistema di monitoraggio ambientale unico nel suo genere quanto a numerosità di punti di campionamento e tecnologie innovative impiegate. Il sistema è composto da reti di monitoraggio di tutte le matrici ambientali (aria, rumore, acqua, suolo, ecosistemi, biomonitoraggio, emissioni odorigene, microsismicità) installate in un’area di oltre 100 km nell’intorno del Cova".

La Regione avrebbe invece rilevato che questa attività di 8 punti di campionamento per km quadrato in precedenza resa nota dall'Eni non è stata sufficiente. Da qui la decisione, presa in riunione straordinaria, di deliberare la sospensione dell'attività del Centro Olio.
Condividi
```