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L'aereo di linea di Wright Electric è un sogno ma davvero lontano nel tempo

L'ingegnere Antonello Cherubini ricercatore alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa illustra a Teleborsa le problematiche del volo elettrico

Economia, Trasporti
L'aereo di linea di Wright Electric è un sogno ma davvero lontano nel tempo
(Teleborsa) - Il progetto americano della Wright Electric, con sede nel Massachusetts, di un aereo di linea elettrico che possa competere con i Boeing e gli Airbus arriva dal demo day di Y-Combinator, uno dei più prestigiosi acceleratori di startup californiane. Un progetto particolarmente ambizioso, che prevede la realizzazione di un velivolo da 150 posti per brevi tratte. Ma oltre che essere particolarmente ambizioso, l'idea è anche molto lontana dalla sua realizzazione per questioni economico scientifiche che prescindono dalla validità della startup. Ben più dei 10 anni ipotizzati. Per approfondire la questione, Teleborsa si è recata alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa per incontrare un giovane ingegnere meccanico italiano, Antonello Cherubini, protagonista appunto di studi e ricerche sulle energie rinnovabili.



Perché non esistono ancora gli aerei elettrici?

"I motivi per cui non avete mai visto un aereo elettrico (grande) sono due: il primo è l’alto costo delle batterie, e il secondo è che, superata una certa dimensione, la massa delle batterie diventerebbe così grande da rendere il volo impossibile. Infatti gli unici aeroplani elettrici in circolazione sono aeromodelli, o poco più, che non superano pochi metri di dimensione. È stato un record storico quando nel 2015 il primo ultraleggero elettrico ha attraversato il Canale della Manica".

Quanto costerebbero le batterie di un aereo?

"Oggi, tenendo conto del suo scarso ciclo di vita, una batteria costa cara. Il mero transito di energia elettrica attraverso una batteria costa circa quanto la produzione di quell’energia elettrica. Traduco, prima pago un euro per produrre un certo quantitativo di energia, poi pago un altro euro per stoccarla dentro una batteria. Questo è il motivo numero uno per cui quell’energia mi conviene produrla a bordo del veicolo. Con leggere differenze, questo discorso vale per tutti, aerei, navi e automobili".

Facciamo finta che le batterie costino poco, si potrebbe fare l’aereo elettrico?

"Nì. Alla questione economica, bisogna aggiungere una considerazione tecnica oggettiva riguardo la scarsa capacità delle batterie. Oggi un kilogrammo di batterie riesce a trasportare un’energia di 1.8 MJ, mentre un kilogrammo di combustibile aeronautico porta con sé 43 MJ, (Mega Joule, unità di misura dell'energia) circa 24 volte di più. Pertanto, se si volesse costruire un aereo elettrico (grande) bisognerebbe necessariamente farlo volare per una distanza particolarmente bassa. Facciamo un esempio: un Airbus A320, un comune aereo di linea, usa circa 20 tonnellate di carburante per fare circa 6100 km. Anche tenendo conto della migliore efficienza dei motori elettrici, è ragionevole prospettare che con 20 tonnellate di batterie un grande aereo elettrico possa coprire una distanza di soli 500 km. In grado a malapena di coprire la tratta Roma Milano. Anche volendo immaginare che le batterie costassero pochissimo, o durassero in eterno, comunque un viaggio in aereo elettrico andrebbe fatto a tappe di 500 km per la ricarica/sostituzione delle batterie".

Quindi chi inventerà una "super batteria" ad alta capacità e a basso costo sarà il vero artefice dell’aereo elettrico?

"Sì. Va detto poi che chiunque crei una batteria economicamente competitiva e con le capacità tipiche dei carburanti non solo permetterebbe il volo elettrico ma darebbe il via ad una profonda rivoluzione industriale in innumerevoli settori. Diventerebbe ricchissimo e contribuirebbe a risolvere molti problemi dell’umanità. Questo non lo dico io, lo dicono i numeri, e finalmente se ne stanno accorgendo anche grandi nomi dell’imprenditoria internazionale. Per adesso solo la ricerca di base, quella che pensa a cento anni, fatta con soldi pubblici, è in grado di recepire una simile sfida.”

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