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Francia: ballottaggio Macron-Lepen

Emmanuel quarant'anni non ancora compiuti, senza un partito alle spalle, è a capo di un proprio movimento che si richiama al suo nome

Politica
Francia: ballottaggio Macron-Lepen
(Teleborsa) - Alle 20 seggi chiusi anche nelle grandi città della Francia. Un'ora prima si era chiusa la presenza alle urne nel resto della Paese, mentre il voto era già stato espresso nei territori d'oltremare. Emmanuel Macron e Marine Lepen hanno conquistato il diritto di partecipare al ballottaggio in programma il 7 maggio.

L'affluenza ai seggi dovrebbe confermarsi intorno all'80%. Alle 17 i dati indicavano il 69,42%. La rilevazione delle 12 aveva certificato il 28,54%. Tutto sostanzialmente in linea con le precedenti presidenziali del 2012 che avevano portato all'adEliseo il socialista Francoise Hollande.

I primi exit poll, con numeri leggermente diversi a seconda delle differenti società incaricate delle rilevazioni, hanno subito dato un leggero vantaggio all'indipendente Emmanuel Macron col 23,7% seguito dalla signora del Front National Marine LePen con il 21,7.
Terzo Francois Fillon, 20,3%, poi Jean-Luc Mélenchon, 19,6% e Benoìt Hamon, candidato della sinistra, 6,1%. Si tratta in ogni caso di proiezioni dai risultati, anche se non fortemente, altalenanti, per di più a seconda della diversa provenienza dei vari istituti incaricati della raccolta e dell'elaborazione dei dati. Ma il conteggio reale dei voti ha visto a lungo Marine Lepen avanti, fino a quando non sono stati conteggiati i voti nelle grandi città, dove, a Parigi, c'è stato il trionfo di Macron. E i risultati reali hanno poi confermato quanto appunto anticipato dagli exit poll.

Le prime dichiarazioni dei due candidati già certi protagonisti del ballottaggio del 7 maggio: "Oggi si volta chiaramente pagina nella vita politica francese", ha detto la Lepen. E l'esponente dell'estrema destra: "Mi sento addosso la responsabilità della difesa della nazione francese". Da parte loro, gli sconfitti Fillon e Hamon hanno intanto subito espresso il proprio rispettivo appoggio a Macron per il ballottaggio e il giovane Emmanuel ha immediatamente ringraziato con un twitt.

Nell'intera Francia continentale i seggi erano stati regolarmente aperti alle 8 di questa mattina. Alta è stata ed è la tensione per questa tornata elettorale
. L'elezione del prossimo Presidente e l'incertezza sulla direzione futura all'Eliseo stanno acutizzando le tensioni sociali e il ritorno del terrorismo proprio nel cuore di Parigi, proprio mentre i candidati per la corsa alla Presidenza stavano facendo gli ultimi comizi.

Nella notte precedente, il consolato di Francia a New York era stato evacuato per un allarme bomba, rientrato poi meno di un’ora dopo.

Per le presidenziali, in programma oggi domenica 23 aprile e poi in caso di ballottaggio, il 7 maggio, erano undici i candidati che si sono cimentati nella sfida. I favoriti, confermati dai primi exit poll, sono stati sin dall'inizio Marine Le Pen, Signora del Front National e l'indipendente Emmanuel Macron, in vantaggio sugli altri "concorrenti forti" Jean-Luc Melenchon, François Fillon, e Benoit Hamon.

A pronunciarsi sono stati chiamati circa 47 milioni di francesi ma il 31% di questa ha dichiarato che si non si recherà alle urne né per il primo turno di domenica 23 aprile né per il ballottaggio.

Fusi orari diversi, giorni diversi. Non tutti i cittadini francesi hanno infatti hanno votato in tempi differenti non vivendo nello stesso fuso orario. Per decreto, gli elettori dei dipartimenti d'oltremare, Polinesia francese, Guadalupa, Martinica, Guyana, Saint Pierre e Miquelon, Saint-Barthélemy e San Martin, erano già stati ammessi al voto da ieri sabato 22 aprile. Lo saranno poi di nuovo sabato 6 maggio.

Hanno potuto votare tutti i cittadini francesi che hanno almeno 18 anni e godono dei diritti civili e politici. Il sistema elettorale, a scrutinio uninominale maggioritario a due turni, prevede il ballottaggio a meno che uno dei candidati non superi il 50% al primo turno, una circostanza che non si è però mai verificata finora. Il presidente eletto resta all'Eliseo per cinque anni, come ha voluto la riforma costituzionale di Jacques Chirac, che nel 2000 ha diminuito da sette anni a cinque il mandato presidenziale.

Una volta chiuse le urne, alle 20 del 23 aprile, sono stati diffusi i primi dati. S è trattato, ovviamente, solo exit poll e stime sull’affluenza alle urne. Poi, a mano a mano numeri sempre più precisi. Per il risultato definitivo del Consiglio nazionale bisognerà comunque attendere il 26 aprile. Lo stesso sarà per il ballottaggio.







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