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Alitalia, il futuro dopo il commissariamento. Calenda: "Entro 6 mesi vendita o liquidazione"

Il 27 aprile assemblea dei soci per avviare le procedure di legge dopo l'esito del referendum. Il "NO" ha vinto con il 67%

Economia, Trasporti
Alitalia, il futuro dopo il commissariamento. Calenda: "Entro 6 mesi vendita o liquidazione"
(Teleborsa) - Dopo il "NO" dei dipendenti di Alitalia che hanno votato numerosi contro l'accordo tra azienda e sindacati, si è aperta la strada al commissariamento per la ex compagnia di bandiera, chiudendo definitivamente la porta all'ipotesi di ricapitalizzazione. I soci avevano, infatti, condizionato il loro intervento (un'iniezione di circa 2 miliardi di euro) all'accordo con i rappresentanti dei lavoratori, che è però stato bocciato dagli stessi dipendenti.



I tre principali azionisti, il vettore emiratino Etihad (giunto nell'estate 2014), Unicredit e Intesa Sanpaolo non sono riusciti a tirare fuori dalle secche Alitalia, che dal 2009 (anno della sua privatizzazione) non ha mai chiuso un bilancio in utile ne' tanto meno in pareggio.

Un piano "b" non era previsto e, dunque, non è rimasto che percorrere la strada del commissariamento.

Il Consiglio di Amministrazione ha avviato le procedure di legge e convocato un'assemblea dei soci per domani, 27 Aprile, rinviando a data da definire l'incontro al MISE previsto per oggi, 26 Aprile, convocato nei giorni scorsi.

Nel frattempo è stata garantita l'operatività dei voli e, per assicurare la liquidità nei prossimi sei mesi all'azienda commissariata, il Governo punta ad ottenere un prestito ponte dalla UE.

"La cosa più plausibile è che si vada verso un breve periodo di amministrazione straordinaria che si potrà concludere nel giro di 6 mesi o con una vendita parziale o totale degli asset di Alitalia oppure con la liquidazione", ha precisato il Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. "Il Governo nominerà uno o più commissari, come previsto dalla legge, che avranno 6 mesi per portare avanti il processo di cessione degli asset in modo ordinato senza danneggiare i viaggiatori e la mobilità", ha aggiunto il titolare del dicastero, "perché oggi per noi queste sono le priorità: non creare disservizi per i viaggiatori e ridurre al minimo i costi per i contribuenti".
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