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Alitalia commissariata. Soci e CdA avviano l'iter per l'amministrazione straordinaria

L'assemblea formalizza l'impossibilità di ripristinare adeguati livelli di capitale. Il successivo CdA vota all'unanimità la richiesta della procedura di Amministrazione straordinaria al Ministero dello Sviluppo che ora nominerà due commissari

Economia, Trasporti
Alitalia commissariata. Soci e CdA avviano l'iter per l'amministrazione straordinaria
(Teleborsa) - Il giorno di Alitalia è arrivato. Oggi i soci del vettore italiano, banche e partner industriali (Etihad), hanno votato il commissariamento della compagnia aerea.



L'assemblea straordinaria, riunitasi in seconda convocazione, dopo il fallimento del referendum dei dipendenti sulla proposta di accordo raggiunta dall'azienda con i sindacati, ha votato a favore della richiesta di amministrazione controllata al Ministero dello Sviluppo Economico (cosiddetta legge Marzano), prendendo atto della "grave situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società". La richiesta di avvio della procedura, secondo quanto previsto dalla normativa in tema di crisi di grandi imprese, era difatti subordinata alla verifica dell'inconsistenza di livelli minimi di patrimonializzazione ed alla impossibilità di ripristinare i livelli di capitale.

In assemblea sono intervenuti Etihad che detiene il 49% delle azioni e CAI (con il 51%), con al suo interno le quote delle due banche (Intesa Sanpaolo e Unicredit) al tempo stesso soci e creditori e le Poste.


Come da copione, dopo i soci, si è riunito anche il CdA della compagnia per formalizzare la richiesta di amministrazione straordinaria al Ministero, mentre competerà al Governo nominare due commissari straordinari: si parla già dell'attuale presidente Luigi Gubitosi e si fa anche il nome anche dell'ex commissario dell'Ilva Enrico Laghi.

Fonti governative hanno anticipato che il Ministero dello Sviluppo e quello dell'Economia sono già al lavoro per la definizione dei due decreti relativi alla nomina dei commissari ed alla concessione del prestito ponte da 300-400 milioni di euro. Nel pomeriggio potrebbe tenersi un Consiglio dei Ministri.

A questo punto, infatti, si apriranno i sei mesi necessari a verificare se vi sia un futuro per la compagnia, la quale conferma nel frattempo quanto già anticipato dal Governo, che "i voli e le operazioni non subiranno alcuna modifica e continueranno secondo la programmazione prevista".

Quali scenari futuri per Alitalia? Dato che il Governo ha più volte escluso la nazionalizzazione, le ipotesi sono almeno tre: il rilancio della compagnia mediante nuovo accordo con i sindacati, che dopo il NO al referendum hanno fatto un "mea culpa" sulla decisione di lasciare in mano ai lavoratori il destino dell'accordo faticosamente raggiunto con l'azienda; la ricerca di un cavaliere bianco, cioè di un compratore disposto (anche in cordata) ad accollarsi la gestione della compagnia in crisi e risanarla con eventuali sinergie ed economie di scala, una ipotesi che appare certamente improbabile dato che i papabili (Lufthansa in primis) si sono già defilati; il cosiddetto spezzatino, cioè la suddivisione del gruppo in più parti che singolarmente avrebbero un valore e potrebbero far gola ad altri player del mercato.

Tutto dipenderà poi da cosa deciderà il Governo e da Matteo Renzi, di nuovo Segretario del Pd da ieri, anche se l'ex premier ha già detto la sua citando il modello Meridiana. Comunque vada ormai il prezzo da pagare sarà salatissimo per i 12.500 lavoratori della compagnia in crisi, che dovranno sottostare a pesanti tagli o alle ripercussioni di una liquidazione.

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