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Rinnovo contratto P.A. e Scuola, Madia: atto d’indirizzo entro l’estate

Per Anief non ci sono le condizioni

Economia, Scuola, Welfare
Rinnovo contratto P.A. e Scuola, Madia: atto d’indirizzo entro l’estate
(Teleborsa) - "Rinnovare il contratto per ricevere un'elemosina di aumento non ci interessa: a queste condizioni, per i lavoratori della scuola è meglio non sottoscrivere alcun rinnovo". A parlare Marcello Pacifico, segretario nazionale Anief a commento delle dichiarazioni rilasciate stamani dal Ministro della Funzione Pubblica a proposito della volontà del Governo di completare il pagamento delle 83 euro lorde a lavoratore pubblico con la prossima Legge di Bilancio.

"Questa settimana o la prossima sarà approvato in Consiglio dei Ministri il testo unico sul pubblico impiego", ha detto la Madia: "entro maggio si chiuderà la fase legislativa" della riforma. "Subito dopo l'approvazione dei decreti in CdM, a giugno o comunque prima dell'estate" firmerà l'atto di indirizzo, ovvero la direttiva per lo sblocco dei contratti nel pubblico impiego.

Una volontà, quella della titolare della Pubblica Amministrazione, che va a braccetto con quella del Ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, la quale, sempre nelle ultime ore, ha auspicato pubblicamente di voler sottoscrivere "entro quest’anno" il rinnovo del contratto dei docenti, fermo dal 2009: "le figure dei docenti vanno riconosciute economicamente, così come i dirigenti. Deve essere una delle professioni più sostenuta e valorizzata" ha detto Fedeli.

Secondo il sindacato della scuola Anief sottoscrivere il contratto così come intende la Funzione Pubblica non porterebbe vantaggi al personale che opera nello Stato. "La convenienza è davvero risibile – spiega Marcello Pacifico – perché le 83 euro lorde finanziate dagli ultimi due Governi (pari ad appena 56 euro nette), tra l'altro da conferire su queste cifre solamente a chi percepisce stipendi più ridotti per via della nuova politica alla 'Robin Hood', rappresentano una quota molto al di sotto di quella minima e necessaria per adeguare le buste paga almeno al costo della vita. E ci si allontanerebbe anche dall'accordo generale sottoscritto il 30 novembre 2016".




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