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L'allarme di Rete Imprese, i confini mettono a rischio l'export Made in Italy

Merletti: "Dall'UE meno vincoli e più sviluppo per 23 milioni di piccole imprese"

Economia
L'allarme di Rete Imprese, i confini mettono a rischio l'export Made in Italy
(Teleborsa) - La rinascita dell’Europa comincia dalla valorizzazione del ruolo di 23,1 milioni di piccole imprese che danno lavoro a 67,7 milioni di addetti, pari al 49,9% dei lavoratori di tutte le imprese europee.

E’ questo, in sintesi, il messaggio che il Presidente di Rete Imprese Italia, Giorgio Merletti, ha lanciato oggi, 10 Maggio, all’Assemblea di Rete Imprese Italia, dal titolo “Confini: I nuovi scenari internazionali e la stabilità del nostro sistema produttivo”.

Rete Imprese Italia riunisce le cinque principali organizzazioni di rappresentanza delle piccole e medie imprese e dell’impresa diffusa (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti) che insieme rappresentano 2,5 milioni di imprese.

Merletti ha sottolineato l’urgenza di attenzione e sostegno da parte delle istituzioni europee e nazionali agli sforzi dei piccoli imprenditori per uscire dalla crisi.

I "confini" non fanno bene all'economia italiana. Instabilità politica, conflitti e ondate protezionistiche mettono a rischio il 56,4% delle nostre esportazioni, pari ad un valore di 235,1 miliardi di euro.

E’ l’allarme lanciato da Rete Imprese Italia nel corso dell’Assemblea secondo cui nelle aree del mondo attraversate da conflitti e turbolenze geopolitiche (Medio Oriente, Federazione Russa, Nord Africa, America centro-meridionale e Turchia) si concentra il 14,8% dell’export italiano, pari a 61,7 miliardi di euro.

Alzare muri e creare barriere protezionistiche "provocherebbe rischi per il nostro commercio estero" anche in altri otto mercati potenzialmente critici: gli Stati Uniti d’America per l’annuncio di politiche a carattere protezionistico, il Regno Unito in conseguenza della Brexit, i cinque Paesi dell’Area Schengen che hanno temporaneamente ripristinato i confini ed i controlli doganali in relazione alla crisi dei migranti - Austria, Danimarca, Germania, Norvegia, Svezia - e la Francia a seguito delle misure di sicurezza per la persistente minaccia di terrorismo.

In questi mercati – rileva Rete Imprese Italia - si concentra il 41,6% dell’export italiano che totalizza un valore di 173,4 miliardi di euro.
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