(Teleborsa) - I Saloni nautici d’autunno che hanno chiuso la stagione estiva 2016 e quelli invernali del 2017 che preludono alla nuova stagione, confermano la
ripresa più solida e stabile rispetto alle anticipazioni dello scorso anno, del mercato della nautica in Europa.
Se il 2013 si è mostrato come l’anno simbolo dell’arresto della crisi per il settore, il 2014 e 2015 si sono rivelati come gli anni della ripresa, seppur debole e trainata principalmente dall’export. Secondo gli ultimi dati il nostro Paese, con una valore della produzione pari a 1,7 miliardi di euro, rappresenta il 10% del mercato mondiale delle nuove imbarcazioni da diporto ed è il secondo Paese produttore al mondo dopo gli Stati Uniti.
Ancora una volta la percentuale della
produzione cantieristica rivolta all'export supera il 90%. Se, quindi, da un lato, la bilancia dei pagamenti risulta estremamente positiva, dall'altro il dato testimonia la perdurante fragilità del nostro mercato interno.
Se ne sta parlando, oggi 12 Maggio,
a Viareggio in un convegno organizzato dalla
CNA per presentare il
Quinto rapporto sulla nautica da diporto "Dinamiche e Prospettive di Mercato della Filiera Nautica del Diporto".
Indubbiamente l’elemento più forte a sostegno della produzione nautica italiana è costituito dalla cantieristica dei grandi yacht che, come noto, vede
il nostro Paese leader assoluto nel mondo. In particolare oltre il 70% del valore della produzione cantieristica nazionale è interpretato da meno di dieci cantieri, la restante componente del 30% fa capo a non meno di 50/60 piccoli cantieri, molti dei quali orientati quasi esclusivamente al mercato interno.