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Italia paese di pensionati, dove crescono diseguaglianze e disagio

Lo rivela il Rapporto 23017 dell'istat, che scatta una fotografia impietosa del paese: disoccupazione ancora alta, crescita modesta, giovani a casa con mamma e papà, molti pensionati

Economia
Italia paese di pensionati, dove crescono diseguaglianze e disagio
(Teleborsa) - Un Paese popolato da pensionati e dove la gran parte dei giovani resta a casa con i genitori, classi sociali che "esplodono", diseguaglianze che aumentano, anche sul fronte delle retribuzioni, ed una disoccupazione che resta elevatissima. E' questa la fotografia scattata dall'Istat nel suo Rapporto annuale 2017 - "La situaizone del paese".

Crescita modesta

Nel 2016 il ciclo economico internazionale ha mantenuto ritmi di espansione in linea con l’anno precedente (+3,1% la crescita del Pil mondiale da +3,4 del 2015), mentre il PIL italiano in volume è cresciuto dello 0,9%, consolidando il processo di ripresa iniziato l’anno precedente. La domanda interna ha sostenuto la crescita con un apporto positivo (+1,4 punti percentuali) grazie all'accelerazione dei consumi finali (+1,2% da +1% del 2015) sostenuti dall’incremento del reddito disponibile in termini reali.

Aumentano disagio e diseguaglianze

Nonostante la crescita dei redditi, però, aumentano anche le diseguaglianze e risale l’indicatore di grave deprivazione materiale (11,9% da 11,5% del 2015). Il disagio economico si conferma elevato per le famiglie in cui la persona di riferimento è in cerca di lavoro, in altra condizione non professionale (a esclusione dei ritirati dal lavoro), con occupazione part time. Particolarmente critica la condizione dei genitori soli, soprattutto se hanno figli minori, e quella dei residenti nel Mezzogiorno.

Le famiglie e le classi sociali

Il rapporto dell'Istat suddivide la popolazione in nove categorie sociali, a seconda della classe di reddito, del titolo di studio e della cittadinanza. Le classi più popolare sono gli impiegati benestanti (12,2 milioni di persone) e gli operai pensionati (10,5 milioni di persone). Ma le classi sociali "esplodono" perché aumentano le disuguaglianze anche all'interno della stessa classe di reddito.

Un Paese di vecchi: la quota di individui che ha raggiunto i 65 anni è cresciuta ancora, raggiungendo il 22%, che colloca l'Italia al top in Unione Europea.

Fra le categorie più rappresentative i giovani a casa: fra i giovani under 35 quasi 7 su 10 vivono ancora con i genitori, coinvolgendo 8,6 milioni di individui.

3 milioni e mezzo di famiglie senza lavoro: si tratta di famiglie dove non c'è nessuno occupato o che percepisce una pensione da lavoro, che rappresentano il 13,9% del totale e sono più numerose al mezzogiorno dove la percentuale raggiunge il 22,2%.

Crescono gli stranieri: In Italia risiedevano circa 5 milioni di stranieri al 1° gennaio 2017, prevalentemente residenti al Centro-Nord. Fra i più numerosi i rumeni, ma anche albanesi e marocchini.

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