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Il Tg5 presto da Roma a Milano tra le proteste della redazione

Il Cdr della Testata ha indetto intanto per giovedì 25 maggio il primo di tre giorni di sciopero. Mediaset non smentisce e ammette "ottimizzazioni allo studio"

Cultura, Economia
Il Tg5 presto da Roma a Milano tra le proteste della redazione
(Teleborsa) - La notizia non è ancora confermata, ma sembra certo il trasferimento del TG5 a Milano. Dopo SkyTg24 di cui da tempo è stato annunciato lo spostamento di 300 dipendenti dalla sede della capitale sulla via Salaria a Milano Rogoredo, anche per i circa 50 giornalisti e la novantina di tecnici che lavorano per la Testata news ammiraglia di Mediaset è molto probabile l'emigrazione al nord. L'annuncio potrebbe arrivare già dalla prossima settimana. Per il momento l'azienda ammette di avere "allo studio numerose iniziative di ottimizzazione, anche relative all’area news, finalizzate a garantire un importante recupero di marginalità entro il 2020, con passi avanti in molteplici direzioni, ma non ancora tali da poterli considerare definitivi".



Le "voci" di trasferimento, a 25 anni dalla nascita a Roma della Testata giornalistica, circolavano da tempo all'interno della redazione del Colle Palatino e si sono fatte a mano a mano sempre più insistente, provocando serio e crescente allarme tra i dipendenti. Oltretutto perché nel Centro di produzione Mediaset di Cologno Monzese sarebbero pressoché ultimati lavori per la realizzazione di nuovi studi e dei locali adatti ad ospitare le attività degli "arrivi". La parola d'ordine della dirigenza Mediaset, così come in molte altre aziende e uffici, è "ottimizzazione", vale a dire "risparmio", come del resto annunciato dalla società editrice.

"Il trasferimento è un progetto sbagliato che non genera risparmi ma solo costi aggiuntivi - dice Paolo Trombin, conduttore e membro del Comitato di redazione del TG - e il vero significato del passaggio del Tg5 a Milano si chiama licenziamento mascherato da trasferimento, perché costringe centinaia di persone (impiegati operai tecnici) a rinunciare al posto di lavoro".

E il Cdr, attraverso una nota, sostiene poi come "un grande gruppo europeo nel settore dei media non può, a nostro avviso, scegliere di abbandonare la Capitale, perché significherebbe andare contro la storia di un’azienda che ha sempre puntato ad essere forte nelle due città riferimento del Paese: Milano e Roma. Quella dello svuotamento e del trasferimento del Tg5 a Milano sarebbe un passo di una strategia a noi incomprensibile". Per protestare contro la "volontà" aziendale, il Comitato di direzione del Tg5 annuncia, intanto, tre giorni di sciopero, cominciando giovedì 25 maggio con uno stop di 24 ore delle notizie su Canale 5.

Per rimanere nel campo dell'editoria, certa anche la chiusura della redazione romana del quotidiano "Libero". Dal 1 luglio, 15 giornalisti, 2 vicedirettori compresi, saranno al lavoro a Milano.



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