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Falcone e Borsellino, 70 mila studenti uniti 25 anni dopo le stragi di Capaci e Via D’Amelio

Tornano la Nave e le Piazze della Legalità

Cultura, Politica
Falcone e Borsellino, 70 mila studenti uniti 25 anni dopo le stragi di Capaci e Via D’Amelio
(Teleborsa) - Un unico coro, un’unica voce per dire “no” a tutte le mafie e alla criminalità organizzata. Oggi, 23 maggio, 70.000 studentesse e studenti saranno protagonisti di #PalermoChiamaItalia, l’iniziativa organizzata dalla Fondazione Falcone e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per la commemorazione delle stragi di Capaci e via D’Amelio in cui hanno perso la vita, venticinque anni fa, i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli uomini e le donne delle loro scorte, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Claudio Traina.

Dal 2002 la Fondazione Falcone, in collaborazione con il Miur, ha avviato percorsi di educazione alla legalità a livello nazionale che culminano, ogni anno, nell’evento del 23 maggio, giorno dell’anniversario dell’attentato di Capaci.

Quest’anno, in occasione del venticinquesimo anniversario delle stragi, torna anche il viaggio della Nave della Legalità, per rafforzare il messaggio contro le mafie che la scuola intende lanciare da Nord a Sud. Nel tragitto da Civitavecchia a Palermo oltre 1.000 ragazze e ragazzi incontreranno le istituzioni e si confronteranno sull’educazione alla cittadinanza e sull’eredità di Falcone e Borsellino.

"#PalermochiamaItalia significa che il problema del sud non può essere relegato in seconda posizione, significa pensare alla lotta alla criminalità come uno degli impegni principali del nostro governo". Con queste parole Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone e sorella del magistrato, racchiude il significato delle celebrazioni di oggi.

“Nel venticinquesimo anniversario delle stragi di Capaci e via d’Amelio – aggiunge Maria Falcone - è importante per il Paese fare un bilancio di ciò che l’attivismo di tante donne, uomini, ragazze e ragazzi ha rappresentato in questi anni. Nessun eroe, come auspicava Giovanni Falcone, ma semplici cittadini che hanno dimostrato con impegno civico, quotidiano, il proprio No alle mafie. Con questo spirito la Fondazione Falcone, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha voluto promuovere una narrazione dei venticinque anni trascorsi attraverso il racconto e le testimonianze di coloro che hanno portato avanti i valori di libertà e giustizia, che esprimono il vero senso di una comunità corresponsabile”.

Venticinque anni fa, era il 23 Maggio 1992, sull'autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci, a pochi chilometri da Palermo, il magistrato antimafia Giovanni Falcone e la sua scorta persero la vita per volere di Cosa Nostra. Solo due mesi dopo, il 19 luglio 1992, in via D'Amelio, perse la vita il giudice Paolo Borsellino, all'epoca Procuratore della Repubblica a Marsala. Nell'attentato mafioso morì gran parte della scorta che seguiva il giudice nei suoi spostamenti.
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