(Teleborsa) -
Con la Cassa integrazione sono stati salvati ad aprile 141 mila posti di lavoro, benché
dall'ultimo rapporto dell'INPS emerga che le
ore autorizzate complessivamente (fra ordinaria, straordinaria ed in deroga) sono
crollate a 23,9 milioni di ore (-58,1%). Dal cumulo delle ore autorizzate nel 1°I quadrimestre si ottengono 129 milioni di ore, in flessione del 43,1% rispetto allo stesso periodo del 2016.
Il punto della situazione è stato fatto dal sindacato confederale UIL, il quale sottolinea che "
la media nazionale non deve offuscare alcuni dati regionali e territoriali fortemente preoccupanti che indicano come, purtroppo, i processi di ristrutturazione e di difficoltà di molte imprese ancora si manifestano". È il caso, ad esempio, della Calabria (+34,7%), Liguria (+18,8%), delle Province Autonome di Trento (+3,9%) e Bolzano (+0,2%) e, tra le altre, delle provincie di Savona (+333,9%), Reggio Calabria (+218,8%), Brindisi (+208,4%), Belluno (+123%) e Benevento (+121%)
Va sempre considerato che dai “numeri”, che mensilmente diffonde l’Inps, restano ancora
totalmente assenti i dati relativi al FIS (Fondo di integrazione salariale) che dovrebbe proteggere i lavoratori di imprese, prevalentemente piccole e piccolissime, che non sono tutelati da altri strumenti.
"Monitorare e valutare gli effetti delle riforme è necessario per comprendere se e dove intervenire per prevenire impatti negativi sul mercato del lavoro. Fino a considerare se e come
rivedere le norme sulla cassa integrazione in senso meno restrittivo per evitare di veder crescere il numero dei disoccupati", - sottolinea il leader sindacale
Guglielmo Loy.
Il commento è stato fatto alla luce della
crescita delle domande di Naspi, dato che questo è uno strumento che protegge chi il lavoro lo ha perso.