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Scuola, l'Invalsi e la test-mania rivelano grandi limiti

Economia, Welfare
Scuola, l'Invalsi e la test-mania rivelano grandi limiti
(Teleborsa) - I test a "crocette" come l'Invalsi dopo 13 anni rivelano i loro grossi limiti e si mostrano inadatti a quantificare realmente il valore di un alunno, poiché esistono anche fattori che non sono quantificabili né misurabili, il cui valore però supera di gran lunga i risultati di un test.



Lo dice un panel di 80 accademici provenienti dalle maggiori università del mondo – New York e Arizona, Londra, Oxford e Leeds, Stoccolma, persino la Nuova Zelanda – scrivendo al responsabile dei Test Ocse-Pisa, Andreas Schleicher, direttore del comparto Educazione dell’Organizzazione dei paesi industrializzati, per comunicargli tutta la loro avversità sulla test-mania che dopo tredici anni di applicazione coinvolge sessanta paesi nel mondo e ne orienta le politiche educative.

A scuola sono importanti anche lo sviluppo fisico, morale, civico e artistico di ogni ragazzo. E per queste discipline non esiste, sostengono i docenti, un test che certifichi la crescita del ragazzo'.

La riforma Renzi-Giannini ed i decreti attuativi vanno nella direzione opposta. La denuncia arriva dal sindacato della scuola Anief, il quale sottolinea che "laddove il quadro socio-culturale è arretrato, infatti, semplificare porta a risultati errati. Servono, invece, delle adeguate tecniche e strategie d’insegnamento di tipo attivo. Come i giochi di simulazione, le cooperative learning and serving, il peer education e il flipped classroom". Per questo, investire sulle prove standardizzate, è una pratica che condurrà a una scuola sempre più piatta".

"Oggi i test Invalsi hanno ripercussioni dirette sul Rav, il rapporto di autovalutazione scolastico, e anche sulla valutazione diretta dei singoli docenti, senza che si dia un peso adeguato al tessuto sociale: le zone ad alto tasso migratorio, le scuole isolate dal resto del territorio, quelle ad alta criminalità, dove il tasso di abbandono è sopra la media, necessitano di uscire dalla logica della somministrazione in classe delle fredde schede", rimarca il Presidente del sindacato Marcello Pacifico.

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