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Legge elettorale, direzione del PD approva la strada scelta da Renzi

Dalla votazione son sono astenuti in 33:tra questi gli esponenti della mozione Orlando

Politica
Legge elettorale, direzione del PD approva la strada scelta da Renzi
(Teleborsa) - Settimana cruciale per la politica, con la Manovra e la legge elettorale che rimangono sotto i riflettori.
Se per la Manovra, il Governo ha posto la questione di fiducia che verrà votata nel pomeriggio di oggi, 31 maggio, sulla legge elettorale
il PD è sempre più convinto che il sistema tedesco sia la strada da percorrere.

La proposta sul modello di Berlino, dopo aver trovato anche il placet del Movimento 5 Stelle e di Forza Italia è stata approvata dalla direzione PD. Dalla votazione si sono astenuti in 33: tra questi gli esponenti della mozione Orlando. "Noi siamo contrari alla proposta di legge, riteniamo vincolante la decisione della direzione ma chiediamo un approfondimento dei gruppi", ha detto Andrea Orlando annunciando la decisione di astenersi. "Questo sistema non è il tedesco, è un proporzionale con uno sbarramento al 5%. Ci dobbiamo porre il problema se questo sistema garantirà più o meno stabilità Io non credo che la garantirà", ha spiegato ancora il Ministro della Giustizia.

Matteo Renzi da parte sua continua a perorare il modello con lo sbarramento al 5%, come in Germania allo scopo "di limitare il numero dei partitini" . Tra i punti cardine anche la scheda con i nomi, ha ricordato l'ex Premier alla Direzione del Partito.

Il sistema tedesco "non è il mio modello. Il punto chiave di questo sistema è che noi siano davanti al bivio di una soluzione che porta alla pacificazione istituzionale, con l'80% dei partiti che lo vuole e porta il Paese a ordinato svolgimento del passaggio elettorale senza forzature" ha sottolineato il segretario del PD.

Ma l'intesa ha i suoi detrattori, non solo tra i dissidenti "orlandiani", ma anche Nuovo Centrodestra (Ncd) fa sentire la sua voce.

Il Ministro degli esteri, Angelino Alfano leader di Ncd ha attaccato palesemente il PD rimproverandogli l'impazienza di portare l'Italia al voto















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