(Teleborsa) - “
Oggi è l’ultimo giorno dell’anno che lavoriamo per il fisco; da domani, infatti, scatta il tanto sospirato giorno di
liberazione fiscale” anche conosciuto come
Tax Freedom Day. A dare la buona notizia ai contribuenti italiani è
Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi della
CGIA, associazione che rappresenta artigiani e PMI del Veneto.
Secondo i calcoli, per l’anno in corso la data in cui iniziamo a lavorare per noi stessi è appunto il
3 giugno,
stessa data del 2016. "Incluse le festività – prosegue Zabeo – nel 2017 sono stati necessari 153 giorni per scrollarci di dosso la morsa del fisco; ben 38 giorni in più rispetto al dato registrato nel 1980".
Come si è giunti alla data del 3 giugno? L’Ufficio studi della CGIA ha preso in esame il dato di
previsione del PIL del 2017 e lo ha suddiviso per i 365 giorni dell’anno, ottenendo così un
dato medio giornaliero. Dopodichè, ha considerato il gettito di imposte,
tasse e contributi che gli italiani verseranno quest’anno e lo ha
"frazionato" per il PIL giornaliero. Il risultato di questa operazione determina la data media, cioè il 3 giugno, a partire dalla quale nel 2017 gli italiani “salutano” il fisco e iniziano a lavorare per
"Lavorare 5 mesi su 12 per lo Stato – rimarca Zabeo – ci dà l’idea di quanto eccessivo sia il nostro fisco. Al netto del peso dell’economia sommersa, sui contribuenti fedeli al fisco grava un
a pressione fiscale reale che sfiora il 50 per cento, un carico che non ha eguali in Europa”".