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Manovra, l'esame riprende domani 13 giugno

Anche di legge elettorale si tornerà a parlare sempre martedì13 alla Camera in un clima di pessimismo generale dopo l'assalto dei franchi tiratori

Politica
Manovra, l'esame riprende domani 13 giugno
(Teleborsa) - La Manovra-omnibus riprende l'esame al Senato in corsa per dribblare la decadenza che scatta venerdì 23 giugno.


Da domani 13 giugno si apre un'altra settimana parlamentare piena in cui non mancano i presagi per intuire che la tensione rimane alta. Dopo il flop della riforma elettorale della scorsa settimana vittima dell'assalto dei franchi tiratori e il primo risultato elettorale delle comunali, domani 13 giugno, i senatori si siederanno sugli scranni di Palazzo Madama più agguerriti che mai.

L'agenda dei lavori è fittissima e prevede l'esame della Riforma di codice penale-prescrizione: in aula alla Camera domani 13 giugno. Sempre nella giornata di domani, sotto la lente del Senato ci sarà il Codice antimafia. La Manovra bis 2017 verrà esaminata in commissione al Senato da martedì 13, così come in commissione sarà scandagliato il Decreto-vaccini. E poi ancora Biotestamento per cui sono previste audizioni in commissione a Palazzo Madama per tutta la settimana. Del diritto di cittadinanza se ne occuperà il Senato in n commissione martedì 13 lo stesso stesso giorno si guarderà alla Legge sulla concorrenza per gli emendamenti in commissione alla Camera. Infine la qualità ecologica dei cosmetici sbarcherà in commissione a Palazzo Madama mercoledì 14. Stesso giorno in cui la commissione di palazzo Madama esaminerà la Legge di delegazione europea 2017.

Una settimana corta (appena 3 giorni di lavoro), con il flop della Legge elettorale che è ancora difficile da digerire.

Di legge elettorale si tornerà a parlare comunque martedì in Commissione alla Camera, anche se aleggia un generale pessimismo, malgrado qualche singola voce fuori dal coro che crede ancora nell'intesa e chiede di ripartire dal testo base, quello già condiviso da tutte le maggiori forze politiche. Non così ottimista Renzi che dalle pagine de Il Corriere della Sera, ha dichiarato: "Era doveroso provarci, ma adesso la partita è chiusa. Si vota nel 2018, alla scadenza della legislatura".




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