(Teleborsa) -
Prestiti in aumento, tassi bassi e sofferenze in flessione. Questa è la fotografia scattata dall'
Associazione Bancaria Italiana (ABI) nel suo rapporto mensile di giugno.
Secondo l'inchiesta, l'
ammontare dei prestiti alla clientela a maggio risulta superiore di ben 86 miliardi di euro rispetto al totale proveniente dalla raccolta (1.800 vs 1.714 miliardi). I
prestiti a famiglie e imprese sono cresciuti su base annua del +0.8%, dato positivo che per le aziende si somma
alle misure speciali per le PMI, mentre i
mutui appaiono più dinamici con un guadagno ad aprile di 2,4 punti percentuali (
mantenendo lo stesso ritmo di marzo).
La dinamica della
raccolta complessiva (a breve e a lunga scadenza) ha registrato nello scorso mese una lieve crescita, pari a +0,2% su base tendenziale, in aumento dal -0,1% di aprile. Di conseguenza
il margine fra il tasso medio sui prestiti e quello sulla raccolta è calato di 2 punti base a quota
184. Si tratta di un livello ancora particolarmente basso rispetto agli oltre 300 punti raggiunti prima della crisi finanziaria (
329 punti base a fine 2007).
Il tasso medio di interesse sui prestiti a maggio ha toccato il minimo storico (
2,79%), con quello sulle nuove operazioni in lieve rialzo a 1,56% (da 1,53% di aprile), e quello sulle nuove operazioni per acquisto di case sostanzialmente fermo (2,12%).
Le sofferenze nette si collocano a
77,2 miliardi, il valore più basso da maggio 2014, mentre è stabile
il tasso di interesse sulla raccolta (
0,95%), ben lontano dai livelli di fine 2007 (2,85%).