(Teleborsa) - Il comparto secondario dell'Eurozona si conferma in espansione anche a giugno.
Nel mese in esame, segnala
Markit nella stima flash, il
PMI manifatturiero è migliorato a 57,3 punti rispetto ai
57 di maggio,
battendo le stime degli analisti che avevano prospettato una battuta d'arresto a 56,8 punti. Da rilevare inoltre che si tratta del valore massimo in 74 mesi.
Rallenta invece il
settore servizi, con il relativo
PMI delle attività terziarie che arretra da 56,3 a 54,7 punti, scivolando ai minimi di cinque mesi. Il dato è comunque leggermente al di sopra del
consensus di 56,2 punti.
Come conseguenza di questo pit-stop, il
PMI Composito si porta a 55,7 punti rispetto ai 56,8 di maggio. In questo caso, il valore disattende le stime che erano per 56,7 punti.
"Sebbene i dati PMI mostrino a giugno una perdita dello slancio di crescita, quest’ultima lettura deve essere analizzata nel contesto dei recenti alti numeri. Nonostante il calo di giugno, l’
espansione media del secondo trimestre è stata la più forte in piùdi sei anni e storicamente coerente con la crescita del PIL", ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit.
A destare qualche preoccupazione è piuttosto il
mini-greggio: "Con il
crollo dei prezzi globali di molte tra le materie prime, soprattutto il petrolio, la pressione sui prezzi di giugno ha continuato a rallentare”, ha spiegato l'economista.