(Teleborsa) - Torna l'allarme hacker in Europa a meno di due mesi dalla
diffusione del virus WannaCry che ha messo in ginocchio 99 Paesi in tutto il mondo.
A seminare il panico dovrebbe essere un ransomeware, un software che cifra tutti i contenuti del computer e chiede un riscatto per riaverli.
Sono già molti i Paesi e le aziende ad aver lanciato l'allarme. Group-IB, società russa esperta di cyber-sicurezza, fa sapere che ad infettare i PC di oltre 80 società russe e ucraine è il virus Petya. I pirati informatici chiedono di pagare 300 dollari in cripto-valute per sbloccarli.
In Ucraina l'attacco hacker ha raggiunto i sistemi informatici di aziende, aeroporti, banche - compresa la Banca Centrale - e uffici governativi, ed è stato subito definito il più grande attacco hacker del Paese. Sembra che siano stati disattivati anche i software che controllano la centrale nucleare di Cernobyl.
A denunciare problemi anche molte grandi corporate quali la britannica
WPP, che si occupa di pubblicità, il colosso danese delle spedizioni
Maersk, il produttore francese di materiali edili
Saint Gobain.