(Teleborsa) - Nel 2016, l'
Unità di Informazione Finanziaria (
UIF) istituita presso la Banca d'Italia il 1° gennaio 2008, ha analizzato e trasmesso agli Organi investigativi 104 mila segnalazioni; lo stock di quelle in attesa di lavorazione è stato ridotto, a fine anno, a sole 4.700 unità. Erano 17 mila a fine 2010 e 35 mila nel 2011. E' quanto emerge dalla relazione annuale di
Claudio Clemente, Direttore dell'
UIF.
Sul versante
dell'antiriciclaggio,
le segnalazioni di operazioni sospette pervenute nel 2016 hanno segnato un aumento del 22,3% rispetto al 2015 dovuto, in parte, alle circa 21 mila segnalazioni correlate direttamente o indirettamente a casi di adesione alla voluntary disclosure. Il trend crescente è proseguito anche nel primo semestre del 2017, nonostante la drastica riduzione delle segnalazioni connesse alla procedura di collaborazione volontaria.
Sono in forte crescita le segnalazioni di operazioni sospette di finanziamento del terrorismo.
L'anno scorso "la minaccia terroristica si è imposta come una delle più rilevanti e urgenti fra quelle con cui il sistema si è dovuto confrontare" ha sottolineato
Clemente. "Le segnalazioni di operazioni sospette di finanziamento del terrorismo sono state 741, un numero più che doppio rispetto al 2015 e sei volte superiore nel confronto con il 2014; oltre il 90% di esse è stato ritenuto di interesse investigativo dal
Nucleo Speciale di Polizia Valutaria.
Sono diversi i casi in cui le indagini hanno confermato i sospetti". La
UIF ha diffuso nell'aprile del 2016 una comunicazione contenente indicazioni utili per potenziare le capacità dei soggetti obbligati di intercettare i sintomi del supporto finanziario al terrorismo.
Nel maggio 2016 l'Unità ha attivato un portale internet dedicato alle modalità e alle caratteristiche del finanziamento del terrorismo che rappresenta una fonte di conoscenza di informazioni e documentazione, anche di provenienza estera e spesso di non immediata reperibilità. "I recenti episodi di terrorismo - ha aggiunto
Clemente - hanno confermato che i fallimenti più gravi dei sistemi di contrasto avvengono quando è carente la condivisione delle informazioni, prevalgono i particolarismi, si trascurano i segnali disponibili. Con questa consapevolezza la
UIF si è attivata per porre in essere, nei limiti delle sue competenze, ogni misura utile per prevenire e contrastare la minaccia terroristica e per supportare gli Stati colpiti nella individuazione delle tracce finanziarie degli attentatori e delle loro reti di sostegno che, in alcuni casi, presentavano collegamenti con l'Italia".