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Banche venete, Bazoli (Intesa): stop al decreto avrebbe conseguenze gravi

Il "no" di Emiliano (Pd) rischia di allungare i tempi di approvazione. Il Partito democratico ha convocato un'assemblea del gruppo alla Camera

Finanza
Banche venete, Bazoli (Intesa): stop al decreto avrebbe conseguenze gravi
(Teleborsa) - Se il decreto per il salvataggio delle banche venete non dovesse essere approvato le conseguenze sarebbero "gravi" non solo da un punto di vista economico, ma anche sul piano della credibilità del Paese. A lanciare l'allarme è il Presidente emerito di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli dopo l'ultimo appello del governatore pugliese Michele Emiliano, che ha parlato di "decreto invotabile" riferendosi alla conversione in legge del Dl sulla liquidazione ordinata di Popolare Vicenza e Veneto Banca.

Il testo dovrebbe essere licenziato entro giovedì in commissione, per l'approdo in Aula il 10 luglio. Nonostante ciò sono stati presentati circa 700 emendamenti, di cui circa la metà arriva dal Movimento 5 Stelle.

In una lettera indirizzata al governo ed al suo partito, l'esponente del Pd ha denunciato infatti che il provvedimento "tradisce i risparmiatori, abbandonando completamente al loro destino centinaia di migliaia di piccoli azionisti e di obbligazionisti subordinati, e comporta per lo Stato un onere spaventoso e, nella sostanza, in larga parte non recuperabile".

Intanto si è appreso che il Pd diviso sul provvedimento, ha convocato un'assemblea del gruppo alla Camera, domani mattina 5 Luglio, con all'ordine del giorno il dl salva banche venete. L'assemblea è chiamata a valutare eventuali modifiche da apportare al decreto, anche se la maggioranza del partito è favorevole a lasciare il testo invariato.

I margini sono stretti e il dibattito si annuncia acceso. Sempre domani la commissione Finanze dovrebbe avviare le votazioni sugli emendamenti per cercare di chiudere giovedì.
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