(Teleborsa) - La questione dei migranti torna a dividere l'Europa:
Francia e Spagna dicono no allo sbarco dei migranti soccorsi in mare nei propri porti, mentre
l'Austria minaccia di usare l'esercito a presidio del valico del Brennero, se non si interromperà il flusso di migranti dall'Italia.
Il ministro della Difesa austriaco,
Hans Peter Doskozil, in una intervista su un quotidiano nazionale, ha detto che l'Austria si prepara ad attivare controlli alle frontiere e che
il governo austriaco è pronto a "dispiegare" fino a 750 militari al Brennero. Poi, ha aggiunto che questa misura si rivelerà
"indispensabile se l'afflusso di migranti dall'Italia non diminuisce".
Le sue dichiarazioni non sono una semplice minaccia, ma una ipotesi concreta, visto che
sono stati già condotti al confine quattro mezzi corazzati. L'Austria aveva già bloccato l'ondata di migranti durante la calda estate del 2015, minacciando in seguito di
erigere muri per bloccare l'emergenza arrivi al Brennero.
L'emergenza migranti è tornata a farsi sentire con una certa urgenza negli ultimi giorni in Italia, a causa dei
12 mila sbarchi registrati la scorsa settimana, con un'Europa che per ora si dimostra distratta e disinteressata sul problema, a dispetto dell
'accordo di massima raggiunto a Parigi fra Italia, Francia e Germania. Il Premier
Paolo Gentiloni è tornato proprio ieri sulla questione,
chiedendo all'UE "condivisione" nell'opera di accoglienza, anche per "evitare che la situazione divenga insostenibile ed alimenti reazioni ostili nel tessuto sociale".
Frattanto, il presidente della Commissione europea,
Jean Claude Juncker, questa mattina, parteciperà al
dibattito politico dell'Europarlamento sulle azioni per alleviare la pressione sull'Italia, mentre l'esecutivo comunitario sta tentando di mettere a punto delle misure di sostegno.
"La nostra priorità è lavorare a monte per ridurre il flusso di migranti verso l'Italia ed evitare tragedie nel Mediterraneo", ha assicurato il commissario europeo
Dimitris Avramopoulos, preannunciando "misure concrete". "
"La situazione è insostenibile, urgono risposte", ha detto il commissario, ammettendo anche che i fondi per l'Africa sono "troppo bassi".