(Teleborsa) -
Poche variazioni nella classifica degli atenei italiani pubblicata annualmente dal
Censis. Anche quest'anno tra le università oltre i 40.000 iscritti spicca quella di
Bologna (92 punti), mentre
Perugia continua a primeggiare tra quelle da 20.000 a 40.000 iscritti (94,8).
Invariato anche il vertice del ranking per gli atenei sotto i 10.000 studenti, con l'università di
Camerino (97,2 punti), e per i politecnici, con
Milano (92,8). Tra le università di medie dimensioni (con iscritti compresi tra 10.000 a 20.000), c'è il sorpasso di
Siena ai danni di
Trento, sebbene la differenza tra i rispettivi punteggi sia minima (99,4 vs 99,2).
Nessuna sorpresa per gli
atenei non statali: l’Università Bocconi (95,8 punti) e la Luiss (91,4) guidano la classifica rispettivamente di quelli grandi (10.000-20.000 iscritti) e medi (5.000-10.000 iscritti).
Critiche però piovono dalla
CGIL, che accusa come non esista "alcun criterio scientifico nell'elaborazione delle graduatorie", e che attribuisce lo scarso punteggio delle università nel
Mezzogiorno (La Parthenope e L'Orientale di Napoli sono giunte ultime tra gli atenei medi) ai tagli alle risorse compiuti negli anni recenti.