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Scuola, con rinnovo contratti PA a rischio il bonus Irpef

Economia, Welfare
Scuola, con rinnovo contratti PA a rischio il bonus Irpef
(Teleborsa) - Il Ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, spinge per scatti più generosi per i dipendenti che hanno guadagni più bassi e viceversa, con l'obiettivo di ridurre la forbice tra le retribuzioni, considerando che "lo scarto oggi sfiora i 200 mila euro".



Ma il vero obiettivo, spiega il sindacato della scuola Anief, è un altro: trovare una scusante per assegnare aumenti ridotti – quindi meno degli 85 euro lordi al mese - a una bella fetta di dipendenti pubblici. Il nuovo modello di aumenti contrattuali, di cui l’Anief aveva dato notizia oltre sei mesi fa, si basa su un meccanismo alla "Robin Hood", calibrato all'interno delle fasce retributive, cinque o sei, di ogni comparto, in modo da garantire incrementi per tutti, seppure graduati (di più a chi ha meno), in base a parametri certi.

Il problema, ora, è “salvaguardare i redditi che beneficiano del bonus Irpef”, gli 80 euro concessi dal Governo Renzi a tutti coloro che guadagnano fino a 26 mila euro lordi l’anno, e che con l’aumento si espongono al "rischio di perderlo a seguito degli incrementi”: proprio per evitare il “pericolo di scavalcare il tetto previsto per il riconoscimento dello sgravio, si sta studiando una formula ad hoc”.

Il giovane sindacato della scuola, fa sapere che la prossima settimana, riprenderanno gli incontri all’Aran, ma la contrattazione non si dovrebbe spostare molto da questo genere di proposta. "È evidente che siccome i soldi per gli aumenti dei contratti dovrebbero essere il triplo di quelli previsti, il Governo riesuma la storia di Robin Hood nella foresta di Sherwood – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e questo è un modo di fare che non ci piace: i dipendenti pubblici sono i più penalizzati da un "datore di lavoro" che li ha lasciati allo stipendio di otto anni fa".

"Nell'istruzione pubblica, dove il blocco perdura da nove anni, abbiamo dei lavoratori, come i collaboratori scolastici, che dopo 14 anni di lavoro percepiscono 1.080,42 euro al mese - continua il sindacalista - che fanno poco più di 20mila euro l’anno: così poco da far vestire loro la maglia nera di tutta la Pubblica amministrazione in fatto di stipendi. Ma anche i docenti non vanno meglio, visto che con 29mila euro lordi annui sono tra i meno pagati dell’Area OCSE”.
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