(Teleborsa) -
Surroghe e tassi fissi. Continuano ad essere queste le caratteristiche più popolari dei
mutui erogati agli italiani nel secondo trimestre del 2017, che rispetto all'analogo periodo del 2013 hanno entrambi subito una crescita spettacolare.
La
surroga infatti è balzata
dal 4,8% al 50,6% in 4 anni, seppure evidenzia una lieve flessione rispetto all'anno scorso (53,2% nell'analogo periodo). Parallelamente si è assistito al crollo delle erogazioni per acquisti di prime case (da 77,7% a 40,6%).
Sul fronte dei tassi, l'inchiesta di Mutuionline rileva che il
tasso fisso con l’86,6% ha messo fuori gioco il tasso variabile, dopo il recente rialzo del
tasso di riferimento (
Euribor). Oggi la percentuale di chi sceglie il variabile si attesta al
12,4%, il minimo registrato dal primo trimestre 2013, periodo in cui questa era l'opzione più diffusa (53,9%).
Per quanto riguarda la
durata, invece, la maggioranza dei mutui erogati ad oggi ne possiede una inferiore rispetto a quella di 4 anni fa (20 anni, 31,6% vs 30-40 anni, 34,9%). L'
importo medio, dopo una flessione tra il 2014 ed il 2016, è tornato sugli stessi livelli del 2013 (circa 126 mila euro).
La maggior parte dei richiedenti nel secondo trimestre 2017 appartiene ad una
classe di reddito più alta (1501-2000€, 37,3%) in confronto allo stesso periodo del 2013 (1001-1500€, 34,9%). Per quanto riguarda le
classi di età, il 47,2% dei finanziamenti è stato erogato ai cittadini tra i 36 e i 45 anni, mentre sempre meno mutui vengono concessi alla fascia più giovane (26-35 anni), che hanno visto assottigliarsi di quasi 10 punti percentuali (dal 36% al 25,4%) la loro quota di erogazioni sul totale in contrasto con
una precedente indagine.
Nel 2017
il tasso medio fisso per i mutui a 20 e 30 anni si è attestato al 2,35% in lieve risalita rispetto al 2016 (2,30%). Il tasso medio
variabile (1,06%) tocca invece i
minimi storici dal 2006.