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Conti pubblici, ok di Bruxelles a sconto su deficit ma con calo debito

UE: "Cammino costruttivo. Non consentite deviazioni fuori da regole"

Economia, Politica
Conti pubblici, ok di Bruxelles a sconto su deficit ma con calo debito
(Teleborsa) - La lettera della Commissione UE all'Italia è stata recapitata al Ministro delle Finanze, Pier Carlo Padoan. Ad annunciarlo è stato il commissario agli affari economici Perre Moscovici, sottolineando di averla firmata, ma di non voler rivelarne il contenuto prima che il ministro l'abbia letta. In generale, ha spiegato, "abbiamo tracciato un cammino costruttivo tra i margini delle regole e le deviazioni non autorizzate".

"Posso confermare che ho firmato la lettera assieme a Dombrovskis, e sta per essere consegnata, ma comprendete che per cortesia la prima lettura la vogliamo riservare al ministro, quindi non rivelo il contenuto ora, alla stampa, prima che il ministro possa leggerla, credo sia cattiva modalità di comportamento tra colleghi" - ha aggiunto Moscovici - "Posso solo dire che non sarete sorpresi del contenuto, perché naturalmente il ruolo della Commissione è di ricordare le regole, in coerenza con la posizione della Commissione, quindi non ci sarà innovazione".

La Commissione UE "avalla un aggiustamento di bilancio anche inferiore a quanto prescritto dalla matrice della flessibilità, purché coerente con l'esigenza di ridurre il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo", si legge nella nota di accompagnamento del Mef alla lettera dei Commissari europei.

Padoan, aveva prospettato per la manovra finanziaria nel 2018, una riduzione dello 0,3% del deficit/PIL strutturale dell'Italia, inferiore a quella chiesta da Bruxelles, ha riferito Moscovici, senza riferire il contenuto della missiva "per ragioni di cortesia" nei confronti del destinatario, ma dando anche qualche indicazione sibillina.

"L'idea della Commissione - ha continuato Moscovici - è sempre la stessa: bisogna rispettare le regole, e queste regole valgono sia per il deficit nominale che per il deficit strutturale, ma non vogliamo condurre politiche che siano ostili alla crescita, o incitare gli Stati membri". Nella valutazione dei conti pubblici italiani "useremo un margine di discrezionalità, ma non consentiremo deviazioni non autorizzate perché le regole non lo permettono".
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