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BCE Day: la parola a Mario Draghi

Occhi puntati sull'appuntamento con l'Eurotower, mentre i falchi e le colombe si scontrano sulla politica monetaria

Economia
BCE Day: la parola a Mario Draghi
(Teleborsa) - Occhi puntati sull'appuntamento clou della settimana: la riunione della BCE che ha ha preso il via ieri, 19 luglio, per terminare oggi 20 Luglio. Alle 13:45 l'Eurotower annuncerà le sue decisioni sui tassi in Eurolandia. Ma i riflettori saranno puntati sul Governatore, Mario Draghi per capire dalle sue parole se la futura strategia di uscita dagli stimoli monetari sia prossima oppure no.

C’è chi giura che una politica monetaria accomodante sia ancora necessaria. Lo ha detto il banchiere centrale francese e membro del Board della BCE, Francois Villeroy de Galhau. Intervenendo, ieri 19 luglio, alla commissione finanze dell'Assemblea nazionale francese, Villeroy ha spiegato che la Banca Centrale Europea ha sconfitto il rischio di deflazione, sebbene la crescita dei prezzi rimanga lontana dal target. "Abbiamo fatto progressi ma non abbiamo ancora raggiunto l'obiettivo quindi c'è ancora necessità della nostra politica monetaria accomodante" ha affermato. "Stiamo adattando la sua intensità in relazione alla situazione economica e ai progressi verso il raggiungimento del target". Il quadro sembra essere chiaro: l’inflazione in frenata e l’euro in salita contemplano la linea accomodante seguita finora dal Presidente Draghi.

Di diverso avviso, il presidente dell'istituto tedesco IFO, Clemens Fuest che ha invitato la Banca centrale europea ad annunciare una strategia per eliminare gradualmente la sua politica monetaria ultra-espansiva, affinché i mercati finanziari possano adattarsi. "Questa strategia dovrebbe includere nessun acquisto di obbligazioni a partire dal gennaio 2018 a condizione che la ripresa economica rimanga in pista e l'inflazione continui a tornare verso livelli normali", sottolinea Fuest.


Se non ci aspettano sorprese sui tassi, in focus rimane il tapering. La banca centrale, come si sa ha aggiunto un massiccio quantitative easing tramite un piano di acquisti di titoli di Stato, che è previsto proseguire al ritmo di 60 miliardi di euro al mese fino a fine anno. Ma la BCE deve far sapere, prima della scadenza, cosa intende fare nei mesi successivi con il QE. Ora si attendono le parole di Draghi per capire se questa discussione è già iniziata o se sarà rinviato il tutto a settembre
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