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Lavoro, con stop incentivi fine dei contratti stabili

Cisl: ancora tra gli ultimi in Europa. Ministro Lavoro Poletti: ci concentreremo sui giovani

Economia, Macroeconomia, Welfare
Lavoro, con stop incentivi fine dei contratti stabili
(Teleborsa) - "La fine della droga degli incentivi per i contratti a tempo indeterminato ha inevitabilmente arrestato la creazione di nuova occupazione stabile. Con la decontribuzione stabilita nella legge di stabilità per il 2015 era partita una fase positiva, in termini di assunzioni permanenti, che tuttavia aveva il fiato corto. Come per tutte le politiche economiche una tantum o di breve durata, esiste una partenza con picchi esaltanti e poi una fase assai meno brillante. Accade sia quando si tratta di misure in campo fiscale sia quando in ballo ci sono agevolazioni sul versante dei versamenti previdenziali. E’ indispensabile, per il futuro, che siano studiati e varati solo interventi di carattere strutturale. E bisogna essere chiari: mai più regalini elettorali” .



Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat secondo cui il numero degli occupati a giugno riprende a crescere dopo il calo di maggio perché è stata rilevata una crescita di 23 mila unità su base mensile, dovuta esclusivamente, però, al rialzo dei dipendenti a termine, aumentati di 37 mila unità.

Il segretario confederale della Cisl, Gigi Petteni, parla di "trend positivo" ma ricorda che "siamo ancora tra gli ultimi in Europa" e chiede al Governo di introdurre con la legge di bilancio una "riduzione stabile del cuneo fiscale per favorire l'occupazione a tempo indeterminato". In generale - aggiunge Petteni - "si deve puntare su una formazione qualificata ed orientata alle nuove tecnologie per posizionare la nostra forza lavoro su livelli elevati di preparazione che la mettano all'altezza degli accelerati mutamenti tecnologici".

Per il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, il dato di oggi ha fatto emergere "numeri incoraggianti" e promette "ci concentreremo sui giovani". Torna a diminuire il tasso di disoccupazione giovanile che, pur restando a livelli troppo alti, si attesta a 8 punti percentuali in meno rispetto a febbraio 2014. "Perché possa diminuire ancora concentreremo ulteriormente su questo obiettivo gli interventi della prossima legge di bilancio".
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