(Teleborsa) - Quotazioni di petrolio in calo, scendono dai massimi di due mesi raggiunti nei giorni scorsi, annullando così i guadagni dell'ultima settimana, sulle
rinnovate tensioni per le scorte statunitensi, dopo
le indicazioni fornite dai dati API.
Il
Brent di Londra si porta a quota 51,9 dollari al barile mentre il
WTI americano scambia a 49,07 dollari.
Il
dato sulle scorte USA (fornito dall'EIA, divisione del Dipartimento dell'Energia americano),
atteso per oggi dovrebbe confermare un calo di 2,9 milioni di barili delle riserve di oro nero, segnando così la quinta settimana di calo consecutivo.
Per contro, ieri, l’
American Petroleum Institute (API) ha mostrato che lo stock di greggio è salito di circa 2,6 milioni di barili contro attese per una contrazione di 3,4 milioni.
A pesare sul corso ribassista delle quotazioni petrolifere, contribuiscono anche le indiscrezioni di Bloomberg secondo cui la
produzione dell'OPEC, sarebbe salita a luglio di 210 mila barili al giorno a quota 32,9 milioni di barili, più delle stime.