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L'Italia prosegue sulla strada della crescita

Lo rileva la nota mensile Istat sull'economia dello stivale. Segnali positivi per industria e occupazione

Economia, Macroeconomia
L'Italia prosegue sulla strada della crescita
(Teleborsa) - Un luglio positivo per la crescita: l'industria si mostra in progresso, così come il mercato del lavoro si conferma in ripresa (soprattutto grazie alle donne), mentre la dinamica dei prezzi appare più contenuta. Queste le principali evidenze della nota mensile sull'andamento dell'economia italiana diffusa dall'Istat.

L’indice della produzione industriale è aumentato rispetto al trimestre precedente (+0,2%), alimentato dalla robusta crescita registrata a maggio (+0,7%). Al risultato positivo hanno contribuito le dinamiche favorevoli dei beni di consumo durevoli e dei beni strumentali (rispettivamente +3,8% e +2,1%). L’indice delle costruzioni invece non evidenzia ancora una chiara ripresa: la produzione è infatti diminuita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-0,3%), mentre il mercato immobiliare è caratterizzato da una vivacità negli scambi non accompagnata da rialzi dei prezzi.

Il mercato del lavoro continua a dare buoni segnali, con una crescita degli occupati nel periodo aprile-giugno dello 0,3%. Sono aumentati sia gli occupati dipendenti (+0,9%), sia i permanenti (0,3%, +42 mila) sia, in misura maggiore, quelli a termine (+4,3%, +109 mila), mentre è proseguita la consistente riduzione degli occupati indipendenti (-1,6%, -87 mila unità). Un fenomeno che sta caratterizzando le dinamiche del mercato del lavoro nel corso del 2017 è il mantenimento di una tendenza positiva dell’occupazione femminile a tempo indeterminato.

A luglio inoltre è proseguito il rallentamento dell'inflazione che, in base alla stima preliminare, è aumentato dell’1,1% su base annua dall'1,2% di giugno. Anche il dato di fondo ha segnato un rallentamento (+0,8% da +0,9%), in presenza di un lieve rialzo dei prezzi degli altri beni industriali non energetici (rimasto invariato da -0,1%). Per l’Italia permane un differenziale favorevole rispetto all’Area euro sia per l’inflazione totale sia per quella di fondo (+1,3% l’aumento di entrambi gli aggregati per l’Area euro).


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