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Per Mediobanca record storico di ricavi

In salita del 24% l'utile netto che arriva a 750 milioni di euro. Battute le attese degli analisti che indicavano 720 milioni

Finanza
Per Mediobanca record storico di ricavi
(Teleborsa) - Mediobanca chiude l'esercizio 2016/17 con un aumento dell'utile netto del 24% a 750 milioni di euro rispetto ai 605 milioni dell'esercizio passato. Il risultato supera le attese degli analisti che indicavano un utile di 720 milioni e consente la distribuzione di un dividendo per azione in crescita a 0,37 euro (+37% rispetto al precedente esercizio), con un pay-out salito dal 38% al 43%.

Record per i ricavi che arrivano a 2,196 miliardi "i più alti di sempre pur in una congiuntura di mercato caratterizzata dalla marcata riduzione degli spread di credito e tassi a breve stabilmente negativi" si legge nella nota di Piazzetta Cuccia.


Il risultato operativo aumenta del 16%, da 736 a 855 milioni cui concorrono la positiva dinamica dei ricavi e la continua riduzione del costo del rischio in tutte le linee di business.

Nel corso dell’esercizio Il Gruppo Mediobanca ha migliorato la redditività delle divisioni e ha posto le basi per il loro sviluppo in linea con le indicazioni del Piano.

Quanto ai dati patrimoniali, il totale attivo è in lieve crescita rispetto a giugno 2016 (70,4 miliardi contro 69,8 miliardi) e mostra il seguente andamento:

- gli impieghi a clientela aumentano da 34,7 a 38,2 miliardi


- la raccolta sale da 46,7 a 49,1 miliardi

- le obbligazioni del banking book calano da 9,9 a 8,4 miliardi a favore di maggiori impieghi netti di tesoreria (in aumento da 5,5 a 7,3 miliardi), tra cui 2,1 miliardi depositati presso BCE;


- le masse gestite nel Wealth Management, inclusa la raccolta retail, aumentano da 42,2 a 59,9 miliardi; gli attivi gestiti/amministrati ammontano a 30 miliardi ripartiti tra Private Banking (22,9 miliardi) e la componente Affluent & Premier di CheBanca! (7,1 miliardi).
A condizioni di mercato favorevoli, il Gruppo prevede la riduzione della partecipazione detenuta nel capitale di Generali "al 10% nell'orizzonte di piano", quindi entro il 2019. Lo ha indicato piazzetta Cuccia nel comunicato sui risultati dell'esercizio 2016-2017. La quota è attualmente al 13%.
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