(Teleborsa) -
Frenano le partite IVA a giugno. Secondo gli ultimi dati sul monitoraggio delle aperture e chiusure, pubblicati dal
MEF - Ministero dell'Economia e Finanze.
Nel mese di giugno sono state aperte
38.466 nuove partite IVA, in calo dello 0,7% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
La
distribuzione per natura giuridica delle aperture di
partite IVA mostra che la quota relativa alle persone fisiche è pari al 69,2% del totale, la quota delle società di capitali è pari al 25,5%, la quota relativa alle società di persone si attesta al 4,3%. La percentuale relativa ai "non residenti" e "altre forme giuridiche" è pari all’1%.
Rispetto al giugno 2016 si rileva un calo di aperture più limitato per le persone fisiche (-2,4%) e
più marcato (-12,3%) per le società di persone.
Le società di capitali registrano invece un incremento (+7%).
Le regioni del Nord sono quelle più produttive. Riguardo alla ripartizione territoriale, il
42,3% delle nuove aperture è localizzato al Nord, i
l 22,7% al Centro ed il 34,7% al Sud ed Isole. Il confronto con il corrispondente mese dell'anno scorso evidenzia gli aumenti più cospicui in
Valle d’Aosta (+13,3%),
Liguria (+7,9%) e nella provincia autonoma di Bolzano (+7,2%); le flessioni più marcate si registrano in Basilicata (- 30,8%), Molise (-13,6%) e Calabria (-10,5%).
La classificazione per
settore produttivo evidenzia, come di consueto, che
il commercio registra il maggior numero di aperture di partite IVA (20,9% del totale), seguito dalle attività professionali (14,2%) e dalle attività di alloggio e ristorazione (9,1%). Analizzando i settori principali, gli incrementi più significativi, rispetto al giugno 2016, si rilevano nei trasporti (+14,1%), attività immobiliari (+10,5%) e nella sanità (+10,2%); mentre i cali più rilevanti si registrano nell'agricoltura (-15,3%), nel commercio (-8,3%) e nei servizi residuali (-1%).
Relativamente alle persone fisiche,
la ripartizione per sesso è sostanzialmente stabile, con il 62,2% delle partite IVA aperte da soggetti di sesso maschile. Il 47% delle aperture è attribuibile ai giovani fino a 35 anni di età e il 33,3% a soggetti tra 36 e 50 anni.