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Terremoto, la messa in sicurezza potrebbe costare fino a 850 miliardi

Sisma Bonus: nell'ultima legge di bilancio sono state prorogate fino al 31 dicembre 2021 le detrazioni per chi effettua interventi di messa in sicurezza degli edifici

Economia
Terremoto, la messa in sicurezza potrebbe costare fino a 850 miliardi
(Teleborsa) - L'Italia è un Paese ad alto rischio sismico, gli eventi dell'ultimo biennio lo confermano con una forte drammaticità (il terremoto in Emilia Romagna del 2012, il sisma che ha distrutto il Centro Italia nel 2016 e l'ultimo a Ischia la scorsa notte).

E' per questo motivo che un'esigenza è stata sentita con sempre maggiore urgenza in questi ultimi anni: andare oltre l’emergenza, oltre la ricostruzione, con un progetto coordinato e strategico a lungo termine in cui tutti possano riconoscersi. E' per questo motivo che il Governo Renzi ha dato il via al progetto Casa Italia: un piano a lungo termine per la messa in sicurezza del territorio nazionale.

La prima fase del piano, quella dello studio, è stata affidata a Giovanni Azzone, rettore del Politecnico di Milano, giunto al termine della sua missione con una relazione sui costi della messa in sicurezza delle aree a rischio.
Dal rapporto emerge che i costi di un'Italia "sicura" variano da 36 miliardi fino a 850 miliardi, a seconda della tipologia costruttiva degli edifici e della classe di rischio del comuni presi in considerazione.
L'applicazione del sisma-bonus ai soli edifici in muratura portante dei 65 comuni più a rischio costerebbe 25 miliardi in termini di minori imposte, ma con un importante effetto moltiplicatore per il rilancio del settore edile.

Cosa è il sisma-bonus? Si tratta delle deduzioni fiscali riconosciute a chi effettua un intervento di messa in sicurezza degli edifici delle zone a rischio sismico. L'ultima Legge di Bilancio 2017 ha prorogato fino al 31 dicembre 2021 la detrazione per gli interventi di ristrutturazione ai fini del miglioramento o dell’adeguamento antisismico e per la messa in sicurezza degli edifici, con importanti novità sia per quanto riguarda la percentuale di detrazione, la ripartizione annuale e l'estensione delle zone dove è possibile usufruirne:

Ecco a chi spetta e in che misura: L’agevolazione si applica sia su immobili adibiti ad abitazione che ad attività produttive nella misura del 50%, fino ad un ammontare complessivo delle spese non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare per ciascun anno. Tale percentuale può essere elevata fino al 70% o 80% nel caso in cui dagli interventi derivi, rispettivamente, una diminuzione di una o due classi di rischio. Per attivare i benefici fiscali occorre fare riferimento alla classificazione prevista dalle nuove Linee guida, con le quali si attribuisce ad un edificio una specifica Classe di rischio sismico. Sono state individuate otto classi di rischio sismico: da A+ (meno rischio), ad A, B, C, D, E, F e G (più rischio). A differenza degli anni precedenti, la detrazione è ripartita in cinque quote annuali di pari importo nell'anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi.




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