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Terremoto Centro Italia del 2016 ha quasi dimezzato PIL pro capite area

Confesercenti stima che sono stati persi in media 6.200 euro ad abitante nell'area colpita dal sisma

Economia
Terremoto Centro Italia del 2016 ha quasi dimezzato PIL pro capite area
(Teleborsa) - Il terremoto del Centro Italia di agosto 2016 ha messo in ginocchio l'economia italiana, bruciando parte del PIL pro capite, tanto che si stima che occorreranno 5 anni per tornare ai livelli pre-terremoto.

E' una stima di Confesercenti, l'associazione rappresentativa del settore del commercio, secondo la quale nei 3 comuni più straziati dalla catastrofe (Amatrice, Accumuli e Arquata del Tronto) il prodotto interno lordo medio pro-capite si è quasi dimezzato (-47%), passando da 13.900 euro a circa 7.700, per una riduzione di 6.200 euro per abitante.

La perdita stimata di Pil è ancora grave, pur se meno eclatante (-15%), anche se si estende l’analisi dai tre comuni alla totalità dell’area colpita dal terremoto: il cosiddetto cratere sismico, la cui economia, prima del 24 agosto 2016, era particolarmente dipendente dalla spesa turistica (anche e soprattutto per le seconde case), che attivava una parte rilevante della produzione degli altri comparti. Centinaia di imprese sono ancora ferme e l’impatto negativo evidenziato si propagherà probabilmente per un tempo di almeno 3-5 anni.

La perdita di prodotto interno lordo, per quanto inevitabile, dopo le distruzioni portate dal sisma ed il conseguente stop delle imprese, è assai preoccupante. Riduzioni della portata di quelle citate inducono a evidenziare il possibile rischio di entrata in povertà per oltre 2.000 famiglie dell’area del cratere sismico, la metà delle quali provenienti dai tre comuni di Accumuli, Amatrice e Arquata del Tronto.

Ci vuole ancora tempo per riportare l’economia ai livelli pre-sisma”, commenta Patrizia De Luise, Presidente Confesercenti, ipotizzando che almeno cinque anni per tornare alla normalità.
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