(Teleborsa) - Le cose di mettono male,
gli Stati Uniti potrebbero nuovamente andare incontro allo "Shutdown". Il termine, che tradotto sta per "chiudere" o "cessare",
è divenuto famoso nell'ottobre del 2013, quando sotto la Presidenza Obama il governo USA dovette applicare una legge che prevede la chiusura degli uffici governativi ed il totale
blocco delle spese non essenziali nel caso in cui il Congresso non dovesse approvare la legge di bilancio.
Il rischio di un nuovo "Shutdown" era stato scongiurato
a settembre 2014 e
dicembre 2015, ma ora
si ripropone sotto la Presidenza Trump. Perché?
Il leader statunitense, nel corso di un comizio in Arizona ha
minacciato la possibilità di un cambio della composizione del governo e uno "shutdown" se non verrà approvata la nuova legge di bilancio e verrà innalzato il tetto del debito. Il motivo per cui non si riesce a trovare l'accordo è il
costo del muro con il Messico che oscilla fra i 5 ed i 10 miliardi di dollari.
Trump è stato chiarissimo:
“Se dobbiamo chiudere le attività del governo per costruire il muro, lo faremo". In effetti, il muro che dovrebbe essere finanziato con una tassa sulle importazioni dal Messico del 20% è una
parte fondamentale della campagna elettorale dell'ex tycoon della finanza USA e della sua politica protezionistica.
E' a rischio anche il rinnovo del trattato di libero scambio Nordatlantico, il
NAFTA, siglato fra USA, Canada e Messico.
"Personalmente dubito che l'accordo si farà", ha detto Trump, aggiungendo che "probabilmente ad un certo punto il NAFTA terminerà“.
Frattanto,
l'agenzia di ratina Fitch ha lanciato un avvertimento alla Casa Bianca, paventando la
possibilità di un taglio del rating degli Stati Uniti, se il Congresso non troverà un
accordo per l'innalzamento del tetto del debito "nei tempi giusti" e per la nuova legge di bilancio 2018 entro la scadenza di
fine settembre. Il merito di credito degli USA, che attualmente è di
"Tripla A", verrà messo sotto osservazione per un possibile taglio.
Le minacce di Trump sono arrivate proprio per garantirsi che vengano finanziate anche le spese del costosissimo muro. Ma Fitch paventa uno "scontro" a Capitol Hill per finanziare spese straordinarie, che
aggraverebbe la posizione del Tesoro USA, esponendo gli Stati Uniti al rischio default.
Intanto,
Wall Street ieri ha chiuso la seduta in rosso, mentre
stamattina risale il dollaro, spingendo l'euro a 1,179 USD (-0,18%).